Uomini e idee per Ischia

(da IL DISPARI del 12/5/2021)

Prima che giugno ci piova addosso e il tanto agognato lavoro scaturente dal ritorno dei turisti provi a lenire le profonde ferite ai nostri portafogli, Ischia non può e non deve dimenticare che tra un anno si vota! E se l’intenzione di almeno metà del paese non è certo quella di sottostare all’assembramento attualmente creatosi nella maggioranza di Enzo Ferrandino, di qui a breve diventa indispensabile dimostrare di avere un’alternativa utile a costruire qualcosa di diverso.

Quel che conta, però, è avere il coraggio di farlo subito, mettendoci la faccia. Non serve più confidarsi con l’amico che ti sollecita, rifugiandosi nel solito “io non posso espormi, ma sono con te”. Non è più questo il modo di tutelare le nostre rendite di posizione (per chi ne ha ancora): la strada è quella di difendere quell’inestimabile ricchezza che è di tutti e che, di giorno in giorno, stiamo dilapidando, perché è l’unico modo affinché ci resti ancora qualcosa da proteggere anche nel nostro privato.

Chi mi conosce sa bene che sono ormai nove anni che sono fuori dalla politica attiva e Vi confesso che non avrei alcun buon motivo per tornare sui miei passi. Tuttavia, in una fase del genere, non posso escludere di mettere a disposizione di un progetto serio quel piccolo bagaglio d’esperienza che ho accumulato in trentaquattro anni da imprenditore e dieci da amministratore pubblico, senza contare tutto il tempo che ho speso per sostenere amici o pseudo-tali nelle loro varie intraprese politiche.

Al punto in cui ci troviamo, non è certo la candidatura personale ciò che conta! Serve offrire il proprio personalissimo contributo, in un ruolo o nell’altro, credere in una visione che non è ancora un miraggio o una missione impossibile, seppure con tutte le difficoltà che oggi questo comporta.

Più che di un centrodestra sic et simpliciter, Ischia necessita di una buona idea. Una di quelle che, come sempre, cammina sulle gambe degli uomini. Quelli giusti, se ci sono ancora.

 

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Ischia, più che fortuna…

La stagione turistica 2021 potrà anche avere inizio da qui a un mese e di certo non possiamo risparmiare lodi al coraggio di chi, seppure con prudenza, sta già cominciando a riaprire le attività ricettive. Così come va onorato lo spirito imprenditoriale di altri, che nonostante il momentaccio si sono lanciati o stanno per lanciarsi in nuovi, cospicui investimenti di prospettiva.

Resta un dato essenziale: anche questo 2021, turisticamente parlando, sarà un anno di transizione! Non ci saranno numeri sufficienti ad attutire le “mazzate” che datori di lavoro e lavoratori hanno raccolto a causa della pandemia. Tutte le famiglie, nessuna esclusa, dovranno attendere la stagione 2022 per assaporare una certa normalità, sempre ammesso e non concesso che chi è demandato a programmarla, insieme a quelli che dovrebbero migliorare ciò che appartiene a tutti, siano in grado di comprendere la necessità del “cambio di passo”.

Una cosa è certa: non è più tempo di limitarsi al classico “Buona fortuna, Ischia!”. Serve di più.

 

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Addio, Bruno!

Dopo un lungo ricovero presso l’Ospedale Rizzoli, oggi è morto Bruno Basentini.

Potentino d’origine e ischitano d’adozione, indimenticato Presidente dell’Ischia Isolaverde e amministratore della Cabalhotels nei tempi d’oro, Basentini era il patron dell’Hotel Terme di Augusto, di cui ottenne la gestione dopo il suo “divorzio” da Carriero e Baldi per poi rilevarne anche la proprietà.

Sempre elegante al punto da apparire spesso snob, mieteva rispetto incondizionato con la sua autorevolezza e, soprattutto, con la capacità di interpretare in modo rivoluzionario e da autentico antesignano il messaggio che l’isola d’Ischia poteva potenzialmente trasmettere nel turismo e attraverso il calcio. Sembra quasi una tragica coincidenza che la scomparsa di questo personaggio dall’indiscutibile carisma sia coincisa con il peggioramento delle sue condizioni di salute a partire dal fallimento della sua società, avvenuto nello scorso mese di novembre.

Nelle manifestazioni talvolta controverse ma proprie della sua “particolarità”, ci sono stati alcuni suoi comportamenti che negli ultimi anni ci hanno allontanati sia sul piano personale che imprenditoriale. Tuttavia, il ricordo di molti bei momenti trascorsi insieme all’insegna della cordialità e della stima reciproca non ne risulterà mai leso.

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Cresci Italia, cresci Ischia!

Che si tratti di un anno da dimenticare lo stanno dicendo già in tanti, forse troppi; così come il fatto che il prossimo debba essere migliore del suo predecessore (anche perché, in tutta onestà, serve veramente poco per riuscirci).

Al di là del ritorno alla normalità, personalmente, il regalo che vorrei dal nuovo anno è una forte iniezione di coscienza civile, in tutta Italia e ad Ischia in particolare. Mi basterebbe un po’ meno egoismo diffuso e più rispetto e considerazione verso la tutela di ciò che appartiene a tutti.

Una comunità matura, di questi tempi, appare un’utopia. Ma riflettendoci, è ormai una necessità indifferibile.

Buon 2021 e buona vita a tutti.

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Allora quel giudice a Perugia c’è!

E oggi, finalmente, due importanti quotidiani italiani, probabilmente rabboniti in occasione della prima festa di Natale o semplicemente consci che la vicenda comincia a ingrossarsi, hanno riportato alla perfezione le ultime conclusioni della Procura Generale della Repubblica di Perugia in merito al caso Suarez e alle ingerenze della Juventus -dirette o indirette- sulla vicenda.

Si legge con chiarezza: “Sussistono fondati dubbi che i rappresentanti della Juve abbiano potuto avere contezza, nel lasso temporale dall’8 al 14 settembre, di questo procedimento e delle attività tecniche in corso“. E ancora, sul Corriere della Sera: “…per gli inquirenti si tratta di una ‘falsa rappresentazione’ basata su un ‘presupposto inesistente’ – poiché dal Viminale erano arrivate indicazioni opposte: Suarez poteva diventare italiano in tempo utile per le esigenze juventine”. I p.m. anche per questo parlerebbero di “inquinamento probatorio” da parte di Chiappero (l’avvocato bianconero che avrebbe mentito in fase d’indagine sostenendo di aver contattato il Viminale da recapiti trovati su internet -ndr) e il d.s. Paratici (autore del contatto con la ministra De Micheli, sua amica d’infanzia -ndr): con le loro false dichiarazioni avrebbero reso difficoltosa l’attività di ricostruzione dei fatti.

Da indiscrezioni assunte, invece, sembrerebbe essere in corso in seno alla proprietà bianconera una sorta di redde rationem familiare, che tenderebbe a lasciar fare il suo corso alla giustizia, affinché determinate responsabilità sportive e gestionali su Juve e Ferrari vengano fuori quanto prima, insieme ai loro responsabili.

Sempre un cordiale saluto ad Andrea Agnelli e al suo proverbiale “rispetto delle regole” tutto juventino!

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