Ischia in LegaPro. Restituito il maltolto!

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Sembra quasi un contrappasso dantesco: nell’anno in cui il Palermo, relegato all’ultimo posto, sembra destinato a lasciare la serie A raggiunta con una scalata cominciata proprio dal titolo di C1 che ci usurpò con la complicità di personaggi locali ben noti, l’Ischia Isolaverde di Lello Carlino, Sasà Campilongo e Nicola Crisano guadagna la promozione in LegaPro con ben cinque giornate d’anticipo, ammazzando e conquistando senza attenuanti un campionato che l’ha vista sin dall’inizio indiscussa protagonista.

Non seguo l’Ischia da tempo, ma come qualsiasi ischitano di buona volontà, sono felice.

 

(photo: tifoischia.it)

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Napoli: avanti, senza attenuanti!

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Si chiude una parentesi tutt’altro che piacevole per un tifoso, ma non certo per la mera eliminazione dall’Europa League. La performance del Napoli contro il Viktoria Plzen (squadra di tutto rispetto nonostante la tendenza all’obesità, si fa per dire, di alcuni dei suoi giocatori di spicco), sia nel match di andata che in quello di ritorno, ha rappresentato uno spettacolo calcisticamente indecoroso, dove l’assenza di reti e le cinque subite in due gare sono state forse il male minore. Gli Azzurri sono apparsi alquanto inoffensivi, ma soprattutto in preda a un gioco che definire prevedibile è forse un complimento immeritato.

Ciò detto, sgomberato il campo da doppi e tripli obiettivi e considerati i lavori di rizollatura che alacremente sono in corso per la seconda volta in sei mesi al manto erboso del San Paolo, adesso il Napoli non avrà più attenuanti: sarà facile capire, dopo la débâcle europea e la prestazione insipida contro la Sampdoria in casa, se la squadra è in preda a un vero e proprio calo di condizione, oppure se i fattori summenzionati hanno effettivamente giocato un ruolo decisivo nei risultati ottenuti in questi ultimi tre matches.

Adesso basta con la storia dei quindici punti in più rispetto allo scorso anno: è giunto il momento di dare le risposte degne di certi progetti, ma soprattutto dell’impagabile entusiasmo e sostegno del pubblico di Napoli. Mi rendo conto che la trasferta contro l’Udinese (reduce dalla sconfitta contro il Genoa) e lo scontro diretto con la Juve non rappresentano esattamente le condizioni più agevoli per una prova d’appello; ma se si punta ad essere squadra di rango, sarà bene dimostrarsi una volta e per tutte bravi capitani nelle acque perigliose.

Avanti, Napoli, se ce la fai!

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Ora i tifosi veri sostengano l’Ischia a spada tratta!

La sconfitta interna di domenica contro la Sarnese ha riportato un pò tutti con i piedi per terra: non esistono gli infallibili, non esistono i progetti perfetti, non esistono i profeti e, soprattutto, non esistono le certezze matematiche sul buon esito delle previsioni dei tantissimi guru del calcio, nostrani e non. E neppure la politica può fare grandi miracoli rispetto al piacere dell’imprevedibilità sportiva che, seppure in piccola percentuale, la “palla tonda” riesce ancora a comportare.

Adesso, però, chi ha un pò di sale in zucca, anziché inscenare spettacoli indecorosi come quelli di ieri al “Mazzella”, farebbe bene a rifugiarsi prima in un profondo mea culpa (sia per l’accaduto, sia per il cieco trionfalismo che dura ormai da mesi e che spingeva a condannare quali blasfemi e calcisticamente eretici tutti coloro i quali la pensavano diversamente) e, subito dopo, a tener presente che tre punti di distanza dalla vetta non hanno ancora compromesso la tanto agognata promozione in LegaPro.

Tutto ciò premesso, oggi i tifosi veri dell’Ischia Isolaverde, a mio avviso, hanno il dovere di continuare a credere nel progetto di questa società e, soprattutto, negli uomini che lo stanno portando avanti: gli stessi che hanno difeso a spada tratta e a tutti i costi fin quanto le “botte” andavano bene. Non si può condividere “a corrente alternata”: o dentro, o fuori. E questo vale per tutto e tutti! O forse qualcuno avrà il coraggio di ammettere di essersi sbagliato?

 

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