Ischia alla ribalta, grazie al “solito” Gianni Mura

Avrebbe potuto ambientare questo suo nuovo noir ovunque, Gianni Mura. Ma lui ama Ischia! E la ama sul serio, al punto da tornarci ogni anno, anche più volte. Il noto scrittore/giornalista/esperto di gastronomia, questa sera, ha presentato alla Feltrinelli di Napoli il suo ultimo lavoro, che ancora una volta porterà la nostra Isola all’attenzione di tantissimi lettori di tutta Italia, prendendone il nome.

Non parlerò del suo libro, perché non l’ho ancora acquistato e, di conseguenza, la mia sarebbe una recensione fasulla. Ma in attesa di leggere questo lavoro, non posso non spendere il mio apprezzamento per una persona che si lascia tradire facilmente dal suo aspetto burbero e riservato, ma che nasconde una semplicità e una disponibilità fuori dal comune. Grazie alle sue recensioni, posti come il Giardino Eden di Ciro e Anna Calise (con le famose cozze alla griglia), o il Ristorante Ida della famiglia Pesce (da lui predestinata nel menu in virtù dell’inequivocabile cognome) hanno guadagnato il loro momento di notorietà ben oltre i confini isolani; il “nostro” (Giovanni) Angelo Conte, alla sua prima esperienza letteraria, non ha dovuto pregarlo più di tanto per ottenerne la prefazione a “Il Principe di Cavascura“; e soprattutto, nessuno lo ha mai visto approfittare della sua fama per scroccare qua e là, al pari di molti suoi colleghi adusi alla “marchetta”: lui, Mura, entra, consuma, paga e ringrazia. E guai a proporgli qualcosa di diverso!

Per il bene di Ischia, uno, dieci, cento, mille Gianni Mura.

 

 

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L’ischitano Angelo Conte su Raiuno con “Il Principe di Cavascura”

Non so quanti Italiani abbiano visto l’intervista al “nostro” Angelo Conte, questa mattina alle 6.10 su Raiuno, durante “Uno Mattina Caffè”. Neppure io mi sono svegliato a quell’ora, ma ho registrato la trasmissione e l’ho ritrovata subito anche sul sito ufficiale Rai (per vederla anche Voi, cliccate sulla foto oppure qui).

Oggi Angelo ha reso un servizio impagabile ad Ischia, presentando non solo la sua prima fatica letteraria “Il Principe di Cavascura”, ma proponendo ai telespettatori l’immagine di quello che dovrebbe essere l’ischitano vero: innamorato pazzo della sua Isola, sognatore, sereno, sorridente, umile, simpatico, ospitale e, dulcis in fundo, anche poeta. Un abito, questo, che Angelo non ha avuto difficoltà a indossare, perché… lo veste da sempre.

Da ischitano ringrazio Angelo, amico di vecchia data, per aver regalato a tutti noi una così positiva ribalta. Ad maiora!

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Adesso siano gli Ischitani a reagire!

Alea iacta est: con l’ingresso in Giunta di Luigi Mattera e Gigi Mollo, il “caularone” da oggi è ufficiale a tutti gli effetti.
Dedicare troppe parole a questo modo scellerato di interpretare la politica e, soprattutto, il mandato popolare, significherebbe legittimarne l’importanza. Di contro, però, non sarebbe giusto neppure sottacerlo acriticamente, dando modo a qualcuno di ammettere che nell’accezione scontata che “la politica è l’arte del possibile“, anche questo genere di pastrocchi possa rientrare nella normalità.
Non mi appassiona più di tanto (anche perché “nun ce vo a’zingara”) trovare una ragione plausibile perché Giovanni SorrentinoPaolo Ferrandino, Luigi Mattera, Gennaro ScottiSandro Iannotta, Gigi Mollo e Mario Amalfitano, in barba al mandato popolare ricevuto dopo una competizione CONTRO Giosi Ferrandino e compagni, oggi decidano di annullare quattro anni e mezzo di chiacchiere (perché a questo punto tali si dimostrano) per saltare impunemente dall’altra parte della barricata. Ciò che mi preoccupa, invece, è capire fino a che punto gli Elettori, la Gente comune, quella che vive sulla propria pelle il momento difficilissimo che Ischia, più dell’Italia intera, attraversa da tempo e che Giosi Ferrandino non ha  tenuto in alcun conto nell’arco del suo mandato, intenderanno mostrare il giusto sdegno verso questo genere di trasformismo che con il bene del Paese non ha alcunché da spartire, oppure continueranno a sottostare a tutto e tutti pur di non rinunciare ai piccoli piaceri del proprio orticello, lasciando che il resto vada inevitabilmente a farsi benedire.
In attesa di un’alternativa credibile e utile a ritenere che nulla è ancora perduto e non esiste alcuna vittoria scontata per questo genere di accozzaglia trasversal-clientelare, le elezioni di maggio resteranno l’ultima spiaggia per quel sussulto d’orgoglio con cui la gente di Ischia deve dimostrare di voler reagire. Diversamente, significherà che sono proprio questi gli amministratori (la minuscola è tutt’altro che casuale) che ci meritiamo.
(photo: tgischia.it)

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