Allora quel giudice a Perugia c’è!

E oggi, finalmente, due importanti quotidiani italiani, probabilmente rabboniti in occasione della prima festa di Natale o semplicemente consci che la vicenda comincia a ingrossarsi, hanno riportato alla perfezione le ultime conclusioni della Procura Generale della Repubblica di Perugia in merito al caso Suarez e alle ingerenze della Juventus -dirette o indirette- sulla vicenda.

Si legge con chiarezza: “Sussistono fondati dubbi che i rappresentanti della Juve abbiano potuto avere contezza, nel lasso temporale dall’8 al 14 settembre, di questo procedimento e delle attività tecniche in corso“. E ancora, sul Corriere della Sera: “…per gli inquirenti si tratta di una ‘falsa rappresentazione’ basata su un ‘presupposto inesistente’ – poiché dal Viminale erano arrivate indicazioni opposte: Suarez poteva diventare italiano in tempo utile per le esigenze juventine”. I p.m. anche per questo parlerebbero di “inquinamento probatorio” da parte di Chiappero (l’avvocato bianconero che avrebbe mentito in fase d’indagine sostenendo di aver contattato il Viminale da recapiti trovati su internet -ndr) e il d.s. Paratici (autore del contatto con la ministra De Micheli, sua amica d’infanzia -ndr): con le loro false dichiarazioni avrebbero reso difficoltosa l’attività di ricostruzione dei fatti.

Da indiscrezioni assunte, invece, sembrerebbe essere in corso in seno alla proprietà bianconera una sorta di redde rationem familiare, che tenderebbe a lasciar fare il suo corso alla giustizia, affinché determinate responsabilità sportive e gestionali su Juve e Ferrari vengano fuori quanto prima, insieme ai loro responsabili.

Sempre un cordiale saluto ad Andrea Agnelli e al suo proverbiale “rispetto delle regole” tutto juventino!

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