Basta morti sulle strade ad Ischia!

incidente francescon

Un dolore per tutti noi, l’ennesima morte sulle nostre strade: questa volta è toccato al ventitreenne Alfredo Francescon, pochi mesi fa a Renato Mastrogiovanni e poco prima a Clemente Buono, senza volerci allungare troppo tra i ricordi spiacevoli provocati da un problema mai risolto: l’inciviltà automobilistica dalle nostre parti!

Un episodio, quello di stamani, che fa il verso all’ormai imminente installazione dell’illuminazione alla Sopraelevata, teatro di tanti altri incidenti mortali simili a quello odierno; una specie di verdetto-beffa che sembra dire: “Pensate che il problema sia solo l’assenza di luci?

L’ho scritto il 22 maggio scorso (leggi il post) e lo ripeto ancora: ormai siamo ad un punto di non ritorno, che rende indispensabile la presenza costante di impianti-tutor per il controllo elettronico della velocità. Non c’è soluzione diversa affinché altre famiglie non siano costrette, in futuro, a piangere prematuramente i loro figli o comunque uno dei loro cari! Altro che indignarsi per le foto dell’accaduto: rifletteteci bene!

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Teleischia, le solite piccinerie

teleischia

Questo contenitore piccolo e vuoto, proprio come la scatola cranica di qualcuno, è dedicato a Teleischia, ma soprattutto a chi la conduce e che, a causa dei propri limiti, da sempre tarpa le ali alle potenzialità di un mezzo d’informazione che a mio avviso, indipendentemente dalle recenti graduatorie ministeriali, è destinato a scomparire. E ora Vi spiego il motivo di questa dedica!

Ancora una volta, in barba a chi pensa che certe fidelizzazioni professionali dipendano dai voti o dal ruolo politico che si riveste, l’On. Domenico De Siano ha affidato a Deltastudio.com la comunicazione della sua campagna elettorale in corso. Pochi giorni dopo, Domenico mi ha invitato con insistenza a moderare la manifestazione elettorale di martedì 19 febbraio al Calise di Ischia, a cui parteciperà il gotha del PdL. Non avendo più un ruolo politico, ma soprattutto trattandosi di un incarico professionale e della richiesta di una persona che rispetto, ho ritenuto di accettare l’invito.

Quest’oggi è stato diramato un comunicato stampa che annuncia la manifestazione di De Siano e che, tra le righe, annuncia anche me nel ruolo affidatomi. Dopo aver omesso di pubblicare i primi due takes precedenti, oggi (guarda caso a ventiquattr’ore dalla commessa pubblicitaria sottoscritta a suo favore dal mandatario Oscar Rumolo nell’ambito della campagna in corso) Teleischia ha diffuso il comunicato della manifestazione e, ovviamente, ha “tagliato” (questa volta tutt’altro che casualmente) il rigo contenente il mio nome.

Questa ennesima piccineria, che a meno di clamorosa smentita ne anticipa sicuramente almeno un’altra (cioé il venir meno alla ripresa integrale della manifestazione di martedì concordata con Oscar, o quanto meno l’omissione dei miei interventi dalla messa in onda della stessa come da storica tradizione dell’emittente), dimostra ancora una volta -ammesso ce ne fosse ancora bisogno- quanto la mente umana, nonostante l’età e i capelli bianchi, in alcuni casi non riesca a superare in alcun modo quelle ataviche forme di grettezza e invidia, miste a storici complessi di inferiorità, per la cui soluzione non c’è potere, portafogli a fisarmonica, Mastercard o eredità di mammà che tenga. Come dire, “si nasce stuort, muor stuort!“.

E chest’è!

 

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Teleischia: solidarietà all’impresa, non alla testata!

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Non conosco con esattezza (mi informerò domani da chi ne sa più di me e di molti altri) i termini della graduatoria ministeriale che al momento (temporaneamente, secondo il comunicato ufficiale dell’emittente interessata) priva Teleischia della materiale possibilità di trasmettere, mancandole la posizione utile per il mantenimento della sua frequenza digitale terrestre. Un provvedimento del genere sa di incredibile, specialmente se si pensa all’enorme elargizione di fondi agevolati erogati alle emittenti televisive per facilitare l’abbandono del sistema analogico e rispettare la dead line imposta dalla Legge che, ironia della sorte, proprio dalla Campania iniziò le conversioni del sistema televisivo
di regione in regione.

E’ altrettanto impensabile, in uno Stato di diritto, che da un giorno all’altro un’azienda, florida o meno che sia, possa ritrovarsi privata del proprio diritto al libero esercizio. E sebbene esistano regole da rispettare, è altrettanto vero che la gestione della materia radiotelevisiva nel nostro Paese -prima e dopo la Legge Mammì- ha sempre fatto ridere i polli, favorendo furbi, furbastri e facoltosi e impedendo a chiunque altro di poter dire la sua.

Mi ritengo una persona coerente! E questo status, a cui tengo da morire, mi impone di non unirmi alla schiera di lecchini, parvenues e opportunisti di vario stampo che, tra i tanti, stanno facendo a gara ad inviare i loro messaggi di solidarietà in quel di Via Casciaro, con frasi stomachevoli che gridano allo scandalo o all’assurda privazione ai danni della nostra società del ruolo fondamentale di Teleischia nel panorama dell’informazione locale. Gli stessi “cultori della libertà e pluralità dell’informazione” che mai hanno scritto un rigo o sprecato una parola quando chi come me, a differenza di tanti altri personaggi che non hanno avuto la cultura, la prontezza, la libertà e i mezzi per difendersi dai soprusi di un modo più che discutibile di gestire una testata giornalistica televisiva che non rispettava le più elementari regole della par condicio e dell’informazione corretta, ha fatto sì che il reiterato negazionismo di Teleischia (che mi ha oscurato per anni nel mio ruolo di amministratore pubblico e parte politica) venisse dichiarato più volte FUORILEGGE e SANZIONATO CON FORZA DALLE AUTORITA’ COMPETENTI.

Aggiungo quale personalissima opinione e secondo la mia quasi trentennale esperienza nel settore della comunicazione, che il palinsesto di Teleischia non abbia mai espresso produzioni editoriali e pubblicitarie all’avanguardia, sia tecnicamente che nei contenuti, nonostante gli sforzi lodevoli di alcune delle sue maestranze.

Sento di esprimere la mia vicinanza ad un’impresa che senz’altro starà vivendo un momento di difficoltà e tensione, augurandomi che possa superarlo presto; prego affinché questa situazione, nel risolversi nel migliore dei modi, eviti che chi vive grazie alla retribuzione di tale azienda (equa o da fame che sia) si ritrovi dall’oggi al domani senza lavoro e -per chi non è più giovanissimo- senza troppe prospettive. Di certo, però, non provo alcuna difficoltà ad immaginare l’informazione ischitana senza Teleischia, o il mio televisore con il canale 89 oscurato. E dubito di essere il solo a pensarla così!

Scusate la sincerità!

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