Il Paese dorme

Giosi_Ferrandino_Sindaco_Ischia

La politica al Valium -come l’ho sempre definita- di Giosi Ferrandino ha ulteriormente addormentato il Paese. Ischia è in preda a un totale torpore, dovuto per metà al carattere socialmente remissivo della sua gente e per l’altra metà da una classe politica totalmente ossequiosa dei disegni personali del leader maximo di Via Iasolino, pronto a cimentarsi di qui a breve nella campagna elettorale per il Parlamento Europeo.

Com’è possibile che nessuno si ribelli, specialmente tra i cosiddetti “addetti ai lavori”, a questo stato di cose? Possibile che il “tutto va bene, madama la marchesa” rispecchi effettivamente la temperatura indicata dal termometro del Comune di Ischia e, se vogliamo, dell’Isola intera? Siamo noi che non abbiamo capito nulla o sono loro che vivono fuori dal mondo reale?

E’ chiaro che io mi riferisco sì al Comune di Ischia; ma sono al tempo stesso già proiettato in quell’ottica che vorrebbe analizzare i problemi dell’Isola in modo unitario, magari con amministratori che prima di pensare ai cazzetti propri, abbiano realmente a cuore le sorti di un territorio baciato da Dio che, giorno dopo giorno, stiamo riuscendo a logorare irrimediabilmente.

Intanto… il Paese dorme!

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Diporto ad Ischia: una “continuità” evitabile

risorsa mare

 

La nomina di Stani D’Orta a Presidente di Ischia Risorsa Mare potrebbe essere ineccepibile sul piano della competenza. Non altrettanto, di certo, su quello della trasparenza.

Che D’Orta sia dai tempi di Casamicciola una persona di fiducia di Giosi Ferrandino è cosa nota; e per quanto mi riguarda, guai a privare un Sindaco (qui la maiuscola è generica come il riferimento) della chance di circondarsi di chi possa garantirlo nel suo operato. Diverso è insistere nella sfacciataggine che sfida la pazienza di chi, dalla “cosa pubblica”, si aspetta legittima chiarezza in certe scelte.

D’Orta = Gruppo Luise: un collegamento che non farebbe una piega, se già il 16 agosto 2011 chi Vi scrive (e potete rileggerlo cliccando qui) faceva notare come una società di tale gruppo aveva messo le mani sulla banchina megayachts delle Antiche Terme Comunali, attraverso un contratto quanto meno discutibile di cui proprio il sindaco Ferrandino, tanto per usare un’espressione ricorrente nelle ultime due settimane, “non poteva non sapere“.

E come faceva notare proprio oggi IL DISPARI.IT (che ringraziamo per la foto) nella sua anteprima, non vorremmo che si trattasse del primo passo verso una sorta di ulteriore “privatizzazione” del core business di Ischia Risorsa Mare. Di tutto questo, ovviamente, non abbiamo ancora sentito neppure un commento da parte dell’intera, corposa, eterogenea maggioranza facente capo a Giosi Ferrandino. Sarà forse per colpa dei posti barca gratuiti “sgamati” di recente e di cui si vocifera tanto su Radio Banchina, di cui si starebbero occupando le Fiamme Gialle?

I dubbi restano. E le indagini? Chissà…

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Il problema non è il vecchio o il nuovo

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Il nuovo Sindaco del secondo Comune isolano per numero d’abitanti non può e non deve passare inosservato. E’ vero, come ama ripetere l’amico Abramo De Siano, che “Ischia è Ischiacentrica” (sottolineando così l’importanza del Comune-capoluogo negli equilibri isolani), ma è da tempo giunto il momento di auspicare il meglio a tutte le realtà amministrative di casa nostra, in vista del tanto agognato e vituperato Comune Unico.

Personalmente sono buon amico di Franco Regine, che stimo non poco come medico; ritengo, altresì, che dopo il suo decennio, il Comune del Torrione abbia bisogno di una sterzata non indifferente, specie rispetto agli ultimi tempi in cui il Sindaco uscente si è arrovellato, insieme ai suoi, in una sorta di labirinto dal quale non ha saputo uscire e vedendosi costretto a rinunciare, insieme ai suoi, anche alla benché minima rappresentanza diretta nelle elezioni appena trascorse.

A Francesco Del Deo, persona senz’altro distinta e brillante, auguro di riuscire a dimostrare che per un Sindaco che si rispetti, il problema non sta nel solito concetto fritto e rifritto del vecchio e del nuovo, bensì nella reale fattività dei singoli e nel riuscire a testa alta e a costo dell’impopolarità a perseguire il bene comune, nel rispetto del programma e, soprattutto, del Paese.

E senza nulla togliere alla primogenitura colelliana, l’esortazione è d’obbligo: “Forza, Forio!

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