Rieletto al Corecom Campania!
Altri tre anni al servizio di questo importante organismo di garanzia, costola campana dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, dove credo di aver profuso tutto il mio impegno per palesi miglioramenti e importanti traguardi di cui, grazie a Dio, potrò continuare a essere protagonista. Ringrazio di cuore il Coordinatore Regionale di Forza Italia, l’amico Sen. Domenico De Siano, il capogruppo Armando Cesaro, la “nostra” consigliera Maria Grazia Di Scala e gli altri dieci amici dei gruppi consiliari di minoranza in Regione Campania per avermi unanimemente conferito il loro consenso in quest’occasione.
Ricoprirò questo ruolo insieme al nuovo presidente Mimmo Falco e al nuovo componente Pietro Marzano, nel rispetto dell’importante cammino compiuto con gli amici Lino Zaccaria (presidente uscente) e Francesco D’Ippolito (ex componente e attuale Difensore Civico della Regione Campania) e nell’auspicio di ripercorrerne il cammino di onestà, correttezza, competenza e mutuo rispetto.
Leggi tuttoVi aspettiamo, nonostante tutto.
Non abbiamo bisogno di compassione.
Non abbiamo bisogno di sciacalli mediatici.
Non abbiamo bisogno di amministratori ignoranti e qualunquisti.
Adesso ci occorre la vicinanza di tutti!
Innanzitutto con la preghiera (per chi ci crede). Poi… diffondendo in ogni dove la verità.
E la verità è una sola: siamo stati colpiti al cuore, ma il cuore di Ischia vive e batte forte.
Se ci amate sul serio, non lasciateci soli, non disdite le Vostre prenotazioni, non rinunciate alla bellezza di Ischia, che Vi attende intatta!
Vi aspettiamo, nonostante tutto.
#ischiavivapiuchemai
Leggi tuttoMorire di gioia
Alessia, Antonio, Lara: tre giovani vite smarrite nel nostro mare. Quel mare che, in modo diverso ma ugualmente forte, avevano nel cuore ma che, senza scrupolo alcuno, ne ha castigato la passione.
L’isola d’Ischia è nuovamente balzata al top delle cronache nazionali, negli ultimi tre giorni: prima il gravissimo incendio tra Montecorvo e i Frassitelli, poi la morte di Alessia tra Cava dell’Isola e Citara e, ieri, quella di Antonio e Lara alle Formiche di Vivara. Ma gli ultimi due eventi sono quelli che oltre a provarci maggiormente sul piano emotivo, scoprono un retroscena in termini d’immagine tanto crudo quanto impercettibile: ad Ischia, come ovunque, si può morire di gioia, la gioia di godersi la vacanza al mare in uno dei posti più belli al mondo, di immergersi in un blu generosissimo sotto ogni aspetto e degno dell’attenzione di chiunque, dal semplice snorkeller al diver professionista, che solo chi lo vive con la giusta intensità può conoscere e amare profondamente; un’immensità dal raro fascino mediterraneo pronta a svelarsi in tutta la sua ricchezza e la sua unicità, pretendendo però in cambio il massimo rispetto.
Il mare non perdona. I suoi segreti sono talmente tanti da costringere anche i più esperti frequentatori (naviganti, diportisti, operatori a vario titolo) a comprendere che, fino all’ultimo giorno in cui ci si ha a che fare, non si smetterà mai di imparare da lui. E la prudenza non è mai troppa, perché se le insidie della strada –nel senso più ampio del termine- sono comunque mitigate da condizioni d’intervento senza dubbio più agevoli ed immediate, quelle via mare hanno tempi e modalità d’esecuzione ridotti e problematici.
Oggi la mente degli Ischitani ripercorre una serie di episodi analoghi che hanno visto tanti concittadini perire in mare per una fatalità o per le avverse condizioni meteo: mi vengono in mente, tra i tanti, i fratelli Curci (sfortunati pescatori), il giovanissimo Cristiano Mare Ielasi (uno che col mare aveva la familiarità di chi c’era nato, nel vero senso della parola, il cui nome di battesimo fu più che mai un presagio), Paolo Mazzella (che pagò con la vita la sua passione da sub) e chissà quanti altri ne sto dimenticando. Ma per Alessia, Antonio e Lara il caso è diverso: loro erano “ospiti” del nostro mare! E a prescindere dalle eventuali precauzioni che avrebbero potuto evitare il tragico epilogo delle loro giovani esistenze, fa tristezza pensare che la loro ricerca di gioia immergendosi dalle nostre parti sia stata “ricambiata” trattenendone la vita.
Morire di gioia: un macabro slogan che sa di epitaffio, ma che dipinge alla perfezione il quadro pregno di tristezza e rimpianti che da giorni e a più riprese è esposto nella collezione privata di qualsiasi ischitano di buona volontà. Un ritratto crudo, che porta ciascuno di noi a riflettere sul dolore della famiglia di Alessia, che non vedrà tornare viva la propria cara dalla sua prima vacanza da maggiorenne e delle famiglie di Antonio e Lara, distrutte dall’infausto destino che le priverà per sempre del loro affetto.
Questo genere di considerazioni, credetemi, non dà spazio ad alcun –pur legittimo- ragionamento legato ad eventuali imprudenze, inesperienze o provvedimenti preventivi che avrebbero potuto evitare le due tragedie in questione. E’ il momento del silenzio, del dolore, del rispetto. Anche e maggiormente davanti a chi, purtroppo, è morto di gioia. A casa nostra.
(da IL DISPARI del 14 agosto 2017)
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Roghi ad Ischia:
ora basta omertà!
Il disastroso incendio di ieri tra Montecorvo e Frassitelli, sull’isola d’Ischia, alle pendici dell’Epomeo, culla di quel tufo unico al mondo che attraverso il D’Ascia diede alla nostra Isola l’appellativo di “Isola Verde”, dimora naturale di specie botaniche rarissime monitorate da tanti studiosi, ha un responsabile: si chiama OMERTA’.
Non serve andare in terre dove impera la mafia, la ‘ndrangheta o la camorra per ritrovare questo fenomeno; così come non serve scaricare la colpa sui Sindaci (pur realmente corresponsabili) per le mancate, impopolari ordinanze di pulizia dei fondi agricoli incolti, dove la smania dei piromani pronti ad agire indisturbati in pieno giorno trova il vettore ideale per la sua perversione: l’OMERTA, quella che spinge la gente a fare spallucce per non impicciarsi dei cavoli altrui, quella di chi sa e fa finta di non sapere, quella di un territorio dove le Forze dell’Ordine, pur guidate da uomini di assoluto valore, non riescono a far breccia in una comunità pedemontana dove tutti conoscono tutti per stanare il “malato” che abita dietro l’angolo, è il vero nemico di un’Isola dove neppure l’immenso patrimonio naturale che il Signore ci ha donato e che non siamo riusciti ancora a violare con i nostri gretti interessi, oggi è stato devastato in modo irreparabile.
E mentre i titoli del Tg1 della notte di ieri mostravano all’Italia intera e ai nostri turisti affezionati lungo lo Stivale l’idiozia di qualche nostro concittadino che meriterebbe, oltre a una vita di galera, la revoca immediata di tale status, quando ancora non siamo in grado di quantificare con esattezza gli ingentissimi danni di questo rogo infernale che, come ha scritto il Direttore del quotidiano “Il Dispari” Gaetano Di Meglio, “ha colpito Ischia al cuore“, la nostra speranza si chiama ANDREA CENTRELLA e ALBERTO MANNELLI. A loro, per quanto mi riguarda, insieme ai valorosissimi componenti delle loro squadre di Carabinieri e Poliziotti, tocca lavorare senza soluzione di continuità per stanare una volta e per tutte quell’imbecille che -ne sono convinto- è molto più noto agli indigeni di quanto possiamo immaginare.
Trovatelo! E che Ischia abbia giustizia.
Leggi tuttoCampagna elettorale ad Ischia:
l’aria che tira.
Tutti sanno, come vedete anche dalla foto, che in questa campagna elettorale ci ho messo la faccia, puntando su due candidati: Giovanni Langella (mio cugino e supporter in tante campagne che mi hanno riguardato) e Luisa Mirabella (una delle persone più solari e delle più belle menti che la nostra terra abbia mai tirato fuori). Una scelta di qualità, se mi consentite, considerato il potenziale background di ciascuno di loro, diverso ma utilissimo alla causa della ripartenza di un’Amministrazione che si rispetti nel nostro Comune, che abbiamo affidato a Gianluca Trani Candidato Sindaco.
Oggi Enzo Ferrandino presenterà ufficialmente la sua coalizione. Sul piano squisitamente umano, non posso che augurargli il meglio, perché ho sempre sottolineato che pur vivendo la politica su sponde diverse, c’è sempre stato tra noi quel mutuo rispetto che dovrebbe essere alla base di qualsiasi confronto, ancorché virile e importante sul piano della competizione. Sul piano politico-elettorale, purtroppo per lui, non posso augurargli nulla di buono e non solo perché non è il mio candidato Sindaco: Enzo porta con sé il peccato originale di una continuità indiscutibile con l’amministrazione di Giosi Ferrandino e, di conseguenza, con tutte le fenomenologie disastrosamente negative occorse -tanto per non andare troppo indietro nel tempo- negli ultimi cinque anni a tutto quanto riguarda il Comune di Ischia, la sua macchina amministrativa e chiunque non facesse parte del “bottone”. E, peggio ancora, caricandosi il fardello di una serie di personaggi -candidati e non- facenti parte integrante di un sistema che ha totalmente diviso il Paese e che, tuttora, pretenderebbero di restare in auge pur di non ritrovarsi nuovamente in cerca d’autore e, in alcuni casi, di un’identità professionale.
Per fortuna, non si può restare in paradiso a dispetto dei Santi. Il prossimo 11 giugno, in piena notte, lo scopriremo ancora una volta.
Credo di aver dimostrato a più riprese, nonostante stupide e noiose illazioni rimaste da tempo prive di alcun fondamento di verità, di non aver bisogno della politica per vivere e vivere bene, grazie a Dio. E’ già la seconda volta che scelgo di non candidarmi, nonostante mille pressioni. Ma a differenza del 2007, oggi sono chiaramente schierato. E ho scelto la strada più difficile, quella cioè di sostenere Gianluca. Perché difficile? Innanzitutto perché corriamo contro un’amministrazione in carica, che detiene il potere e lo usa come meglio crede, anche in campagna elettorale, per la captatio benevolentiae di chi va a votare. Poi, perché far capire alle persone che bisogna avere il coraggio di interrompere questo metodo balordo di gestire il Paese non rappresenta un’impresa facile. Tuttavia, stiamo lavorando benissimo, Gianluca in testa e, contro ogni previsione, la gente ci ascolta e ci segue molto più di quanto potessimo immaginare alla vigilia della presentazione delle liste.
A volte ci illudiamo che una comunicazione ficcante, più o meno ben strutturata, possa persuadere oltre misura l’elettore medio. In una realtà come Ischia, più che altrove, tutti conoscono tutti e la storia di ciascuno di noi è impossibile da nascondere o cambiare, anche e specialmente in campagna elettorale. Certe mistificazioni, certe forme di demonizzazione dell’avversario, difficilmente riescono a deviare il naturale corso degli eventi. Eppure, c’è chi ci prova, spesso sotto mentite spoglie, rifiutandosi poi di accettare sia l’onta di essere stato smascherato, sia la legittima reazione di chi è stato vittima, in tempi non sospetti e fuori dalla campagna elettorale, delle sue offese gratuite e della sua totale mancanza di bon ton. Oggi mi riferiscono (avendola bannata in passato per la sua comunicazione tutt’altro che corretta e rispettosa su Facebook non ho modo di leggerla) che tale ELISABETTA DI IORIO si sarebbe identificata in un mio post in cui parlo di “segretarie-squillo”: bontà sua!
Ho letto e condiviso l’appello di Enzo Ferrandino a volare alto e ho motivo di credere, pur ritenendolo tardivo e comunque non memore di chi e come, intorno a lui, si è reso protagonista di certi metodi, che sia in buona fede. Tra poche ore sapremo se è realmente così, se Enzo è riuscito a disinnescare i suoi ghost (ma non troppo) writers, oppure se si è trattato di pura e semplice demagogia per aumentare i like che, un po’ ovunque, dentro e fuori dai social, cominciano a scarseggiargli.
Buona campagna elettorale a tutti!
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