Prima le casse comunali o la salute dei cittadini? Chiedetelo a Giosi!

Da Assessore al Comune di Ischia, dal 2002 al 2006 (a dire il vero, anche prima di essere eletto, da semplice cittadino),  mi battei contro l’installazione sul territorio comunale di nuovi ripetitori di telefonia mobile. Fu proprio il mio impegno, sostenuto da numerosi cittadini della zona, ad impedire la realizzazione di un impianto del genere in quel del Soronzano, in proprietà privata. E per coerenza, poco tempo dopo, concordai con i miei familiari di rifiutare una cospicua offerta della Wind per installarne uno sul tetto della nostra proprietà.

Ecco la differenza tra chi, pur contro i propri interessi, riesce a tenere in debito conto la salute pubblica e chi, come Giosi Ferrandino e i suoi sette assessori, pur di raggranellare quattrini per tentare inutilmente di sanare le casse comunali del tutto disastrate dopo quattro anni dei loro assurdi sprechi,  è pronto a disseminare sul territorio (finanche sulla Torre di Guevara) una serie di ripetitori telefonici da 30.000 euro di fitto lordo l’anno. Andate sul sito del Comune di Ischia a vedere la delibera 85/2011 o, se Vi è più semplice, fateVi una passeggiata a Cartaromana o a Fondo Bosso, dove allo stadio Mazzella i lavori sono tuttora in corso.

Tra meno di un anno sarà tempo di ricordarsi di tutte queste “chicche”. Io intanto ho presentato un’interrogazione, inviata anche all’ARPAC (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), per sapere che genere di autorizzazioni e pareri hanno consentito questo genere di installazione.

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5 e 6 giugno, Comune Unico: un voto per tutti

Buongiorno, Ischia!

Domenica 5 e lunedì 6 giugno avrai la Tua occasione. Dopo esserTi lamentata per anni della politica “moltiplicato 6” che mai Ti ha consentito di spiccare il volo nelle iniziative e nei contesti che contano, potrai finalmente partecipare in prima persona alla svolta.

L’investimento è di quelli alla portata di tutti: meno di mezz’ora per recarsi ai seggi elettorali, apporre una croce sul SI’, tornare a casa e sentirsi fieri di aver compiuto il proprio dovere. Una volta tanto, non per i partiti, non per l’amico candidato che a fronte del “piacere” merita il voto, non per l’ambizione personale di accedere a ruoli di potere: questa volta, è un voto per tutti! Un modo di scegliere che, in futuro, dovrebbe accompagnarci in tutte le decisioni che riguardano, in un modo o nell’altro, il Paese. Una sorta di esaltazione del diritto pubblico “targata Ischia”.

Ischia mia, non puoi sottrarti a questo piccolo, grande gesto di civiltà e maturità sociale: una scelta che non può e non deve essere più  condizionata negativamente dalla cultura retrograda del campanile, dall’attaccamento a una logica municipale logora di cui nessuno -neppure quei politici piccoli piccoli che temono per la loro poltrona da cento voterelli cadauno- è ormai convinto più di tanto.
Ischia mia, hai bisogno di un salto di qualità, uno scatto d’orgoglio che dimostri la Tua capacità di reagire e contrastare un deterioramento della “cosa pubblica” di cui tutti, ma proprio tutti, ne abbiamo abbastanza! Come fai a lamentarTi continuamente dei costi della politica, dei troppi galli a cantare, degli sprechi inenarrabili che ricadono sulle tasche di cittadini già troppo provati da una crisi economica dilagante, se poi hai la possibilità di dire basta a tutto questo con due colpi di matita e a costo zero e Ti lasci sfuggire la prima, vera occasione per farlo?
Il SI’ al Comune Unico non ha un nome, non ha un colore, non ha un simbolo, non ha un partito; e soprattutto, non ha in prospettiva né vincitori né vinti, perché non è e non dev’essere interpretato come una guerra tra Isolani, ma il frutto prezioso di una sana battaglia per il miglioramento. E poiché sarà difficile assistere a contesti peggiori di quelli a cui ci hanno abituato sino a questo momento la Prima e la Seconda Repubblica, oggi, Ischia mia, hai il sacrosanto dovere di provarci con tutte le Tue forze!
Ischia mia, mi raccomando: dimostra almeno una volta di volerTi bene sul serio!
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Ischia si allaga? E che ci frega! Noi abbiamo… i ciclamini di Giosi!

Un altro acquazzone da far paura e, come al solito, un altro allagamento generale, anche laddove il Comune (come nel caso di Via Iasolino – Riva Sinistra) ha terminato da poco lunghi e onerosi lavori pubblici che comprendevano, tra l’altro, l’incanalamento delle acque pluviali nella condotta fognaria. La foto pubblicata da Ciro “Caronte” Costa su Facebook non abbisogna di commenti!

Ma questo non è senz’altro un problema di Giosi Ferrandino e della sua maggioranza: il sindaco e i suoi sodali sono troppo impegnati a pensare ad altro. Ci sono i soliloqui televisivi (rigorosamente senza contraddittorio), i proclami, le lunghe ore trascorse fuori ai tavolini in Piazzetta, gli scontri interni ben sedati dall’ormai ben nota politica-Valium del primo cittadino; ma soprattutto… I CICLAMINI, l’unico, vero obiettivo costante di Giosi.

Ciclamini e piante in ogni dove! Non importa se rientrano nella nostra vegetazione floreale tipica, non importa se costano troppo, non importa se ci sarebbe di meglio da fare con quei soldi: le pozzanghere disseminate in ogni dove, le auto sommerse qua e là, il traffico che impazza, i turisti sbigottiti dinanzi ad un paesaggio apocalittico dopo poche ore di pioggia fitta e un’adeguata rete fognaria degna di un Paese civile possono continuare ad attendere: Giosi e la sua squadra di ipoattivi pseudo-amanti della buona amministrazione (?) hanno la coscienza a posto: loro hanno destinato i proventi della vendita di parte del Polifunzionale alla Provincia proprio per realizzare le fogne, fottendosene altamente delle risorse pur abbordabili (già ottenute in passato dall’Amministrazione Brandi) in Regione.

E non fa nulla se quei nove milioni di euro stanziati in bilancio non arriveranno mai perché il Polifunzionale non può essere venduto e, quindi, le fogne resteranno una chimera targata Giosi e compagni: la strada dell’inferno (e da quattro anni a questa parte, anche quelle del Comune di Ischia) è lastricata di buone intenzioni. E tanto basta! Vero, Giosi?

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