Una passerella e un pò più di coesione? Alla Riva Destra si potrebbe…

Oggi, nel parlare con il mio amico Roberto Vano in attesa dell’uscita dei figli da scuola, ho appreso che il Comune di Ischia (nella persona del dirigente dell’U.T.C. Silvano Arcamone) si sarebbe “chiamato fuori” dalla realizzazione di una passerella che, alla Riva Destra del Porto, consenta in caso di acqua alta (e io aggiungerei, in attesa di una soluzione che affronti il problema con giusta dovizia ed altrettanta competenza) di poter ugualmente percorrere l’intero tratto di strada, evitando così che la necessità di non bagnarsi dissuada gli avventori dal raggiungere anche i locali più avanzati. Una circostanza, questa, spesso favorita anche dalla sempre crescente occupazione di suolo pubblico non sempre del tutto autorizzata che vige storicamente in quella zona e che, nel caso di specie, riduce ulteriormente gli spazi “asciutti” in caso di acqua alta (a proposito: ma ha ragione Roberto a dire che le concessioni di suolo pubblico alla Riva Destra sono scadute il 15 settembre?).

Rispetto alla solita canzone stonata del pubblico, dal titolo “Nun ce sta na lir, veritavell vuje!”, ma soprattutto rispetto alla scarsa solidarietà vigente in zona (ma perché, altrove va meglio?), ho suggerito a Roberto (che in questo caso rappresenta il privato) di chiedere un preventivo per la realizzazione di una passerella, realizzata in modo grazioso e poco invasivo (Sandro Petti, che ha già disegnato tanto -seppur inutilmente- per questa amministrazione, potrebbe essere utilissimo), utilizzando magari legno e cordame, i cui costi di realizzazione e manutenzione potrebbero essere coperti dall’applicazione di spazi pubblicitari da offrire sia ai ristoratori della zona (che forse in questo modo riuscirebbero ad eliminare quegli orribili piedistalli con menu e comunicazioni varie), sia a potenziali nuovi clienti, gestendo direttamente gli stessi o affidandoli ad una concessionaria seria, qualificata e… perché no (scusate la deformazione professionale, ma quann ce vo ce vo!), non necessariamente “del bottone”.

L’idea è gratis (capito, avvoltoio?). Ora… volere è potere! Quindi, operatori della zona, perché non provate ad uscire dal Vostro orticello e ragionare tutti insieme? E’ così difficile trovare un pò di coesione?

p.s. Luciano Bondavalli, che ha ascoltato attentamente il dialogo, si è già offerto ad acquistare il primo degli spazi disponibili.

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