Monte Vezzi e depurazione: si intravede il traguardo?

Quei resti sono ancora lì, intatti, a ravvivare il ricordo di quel tragico 30 aprile del 2006, in cui i tre “graffi” del Monte Vezzi rubarono la casa e la famiglia a Lina Migliaccio, ma soprattutto la tranquillità e la gioia di vivere in casa propria a una ventina di famiglie della zona.

Oggi, nel consiglio comunale di Ischia, dopo quattro anni e otto mesi da quella tragica giornata, la Regione Campania targata Caldoro pare che abbia finalmente portato fatti concreti, anche se con grave ritardo, sia rispetto all’inizio dei lavori di “mitigazione del rischio” in quella zona, sia per la costruzione di diciannove alloggi per le famiglie sfollate: risultati, questi, che sarebbero potuti arrivare con largo anticipo, se undici irresponsabili non avessero anteposto il proprio disegno sovversivo alle esigenze di quella povera gente, firmando quattro anni e quattro mesi fa per lo scioglimento anticipato dell’Amministrazione Brandi.

Le buone notizie, però, sono arrivate anche in materia di depurazione. Ancora tre anni -se tutto andrà bene- per il completamento e la messa a regime del depuratore di San Pietro. Ma nel frattempo, manutenzione straordinaria delle nostre sette condotte fognarie, adeguamento degli scarichi industriali a quelli domestici e installazione di sette microdepuratori biologici che altrove hanno fornito ottimi risultati. In pratica, un passo decisamente concreto per una politica ambientale che comincerebbe a tutelare sul serio la qualità del nostro mare, che stavo invocando da tempo negli ultimi consigli comunali a Ischia e che mi ha attirato le reazioni smodati di chi ancora concepisce la politica in modo a dir poco semplicistico.

E’ stata una buona giornata, per tutti!

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