London’s surprise

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Comincia un’altra settimana di lavoro intenso, ma con la carica di tre giorni di splendida vacanza in una città che ho ritrovato dopo oltre quindici anni.

Chi mi conosce sa bene che sono un inguaribile filo-americano e che, con tutta probabilità, giro più agevolmente New York che Milano. Ciononostante non avrei mai pensato di trovarmi in una città radicalmente cambiata in tre lustri e che, dall’inizio alla fine di questo breve ma intenso soggiorno, ha conquistato sia mia moglie che me con grande naturalezza.

Londra, da allora, è cresciuta in tutti i sensi. Oggi, a mio avviso, è la capitale d’Europa quanto alla capacità di coniugare cosmopolitismo, progresso, opportunità, ordine, organizzazione e pulizia. Per i miei gusti, non guasterebbe un tocco di maggior cordialità negli Inglesi, proprio in stile americano, non tanto nei rapporti istituzionali con il turista (già attualmente ottimi quanto a cortesia e professionalità) ma nel normale approccio umano. Qualcuno sostiene che se così fosse, Londra peggiorerebbe. Chissà…

Inutile dirVi che, come sempre, il mio pensiero è stato costantemente rivolto ad Ischia: un’Isola, la nostra, ormai ingessata da vincoli quasi totalmente fuori dal tempo che ne paralizzano da anni le tantissime quanto indispensabili opportunità di sviluppo e miglioramento dell’offerta turistica.

Comunque sia… see you soon, London!

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