A chi serve la morte di Bin Laden?

Non mi appassiona il sospetto di molti rispetto alla possibilità che le immagini di Osama Bin Laden morto siano fasulle e che il tutto sia legato ad una brillante operazione elettoralistica di Barack Obama, in vista della sua riconferma. Un pò di più, invece, mi colpisce il fatto che non si sia riusciti a catturarlo vivo, dopo un’operazione di intelligence tanto sbandierata e durata oltre un anno. Su questo punto, mi sovvengono legittimi dubbi di andreottiana memoria!

Ma mi chiedo: al di là della mia riflessione da cattolico rispetto all’inopportunità di gioire della morte altrui (meno male che lo ha detto anche la Santa Sede, poche ore dopo che stamani ne avevo parlato con mia moglie), a chi serve realmente la morte del più grande ricercato al mondo? Agli Americani e al mondo intero per sancire con la discesa in piazza la soddisfazione della loro pur giustificabile sete di vendetta, dopo tutte le sue malefatte? Neppure Bloomberg, il Sindaco di New York, è d’accordo su questo: le vittime dell’11 settembre, al pari di tutte le altre, non torneranno mai più in vita! E la morte del loro carnefice non può e non deve essere considerata né un conforto per i parenti, né una valida contropartita, né il termine della lotta ad una matrice terroristica che di certo non finisce insieme al suo capo carismatico.

Osama vivo avrebbe rappresentato un punto fermo per colpire al cuore la sua organizzazione. Osama morto -con tutti i dubbi che forse neppure il test del DNA sul corpo gelosamente conservato dalle milizie americane potrà fugare- serve decisamente a poco!

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