Padre (Filippo), perdona loro…
Padre Filippo,
il Suo animo misericordioso, che più volte ha avuto modo di dimostrare negli anni di duro apostolato sulla nostra Isola, è stato messo ancora una volta, quest’oggi, a dura prova.
Quello che doveva essere un appuntamento istituzionale di assoluta importanza e solennità, evidentemente, non è stato considerato in giusta guisa da parte di chi, doverosamente, avrebbe dovuto rappresentare la nostra Comunità in modo adeguato e, soprattutto, senza “sopravvenuti impegni ” di sorta.
Gli ottimi Marianna Boccanfuso (che pena, però, quel nastro tricolore rimediato in chissà quale merceria al posto della rituale fascia istituzionale, per giunta indossato con il verde all’esterno), Gianluca Trani e Giorgio Luigi Balestrieri hanno senz’altro fatto il loro dovere. Ma in casi del genere, la forma è inevitabilmente anche sostanza.
So bene che Lei ha avuto già oltre cinque anni di tempo per conoscere il “soggetto” (se vogliamo per un attimo dimenticare il suo precedente quadriennio casamicciolese…); e proprio per questo, nel dire che c’era da aspettarselo, probabilmente non la sorprenderò. Anzi…
Non gliene voglia, Padre Filippo: chi nasce tondo non può morire quadro. Per fortuna, Ischia non è tutta così!
Con immutato, filiale affetto!
DAVIDE
(photo: ildispari.it)
Leggi tuttoNoi, quelli fieri del ’94!
Facile chiamarci illusi, incantati, sognatori, gente senza storia politica: non eravamo in pochi -tutt’altro- ad aver creduto nel messaggio di speranza che partiva da un uomo di indiscutibile successo. Noi siamo quelli del ’94, uomini e donne di varie età che credevano in un Paese che poteva e doveva migliorare.
Oggi, dopo diciotto anni, dopo essere in tanti già da tempo a sentirsi in qualche modo traditi e delusi da lui, quell’uomo di successo si è fatto da parte, sancendo a tutti gli effetti la chiusura di un’epoca che al di là di pochi provvedimenti di indubbia utilità, non ci ha portato oltre quella mera speranza, rimasta tale. Resta, però, l’orgoglio e la fierezza di averci creduto con tutto il cuore e, soprattutto, di averci messo la faccia, quasi sempre investendo a fondo perduto, ma convinti più di sempre della bontà di ciò che facevamo e delle nostre idee.
Da qui ad aprile, saremo in tanti a dover decidere la strada da seguire. Ma nessuno potrà impedirci, nel nostro piccolo, di continuare a provare emozione e nostalgia nel ricordare lo sventolio di quella bandiera, le note di quell’inno e la preziosa esperienza che tutto quel tempo dedicato al Paese rappresenterà, per tutti noi e in tanti modi diversi, anche nelle scelte che verranno.
Chi non ha passato non ha storia! E di questa piccola storia, noi -quelli del ’94- siamo comunque fieri!
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Mangiare in fretta fa male, ingrassa e non sazia
RisparmiateVi il “da quale pulpito viene la predica” e leggete (come ho fatto io) questo abstract di un post pubblicato su AzMagazine.it, gentilmente inviatomi da mia moglie (della serie, cosa non si fa per amore…):
L’errore più madornale che si possa commettere quando ci si siede a tavola? Mangiare in fretta. Avventarsi sui piatti – ma anche su un semplice panino, soluzione tipica della pausa pranzo – con foga, nella convinzione che più velocemente si mangia, prima si soddisfa il proprio appetito. E invece è sbagliato. A tavola la parola d’ordine dev’essere una sola: calma. Mangiare senza fretta, masticando con cura, è il vero segreto per evitare di ingrassare. Il motivo? Semplice: chi divora il pasto (per abitudine o magari solo perché è in ansia da pausa pranzo al lavoro…) non ha il tempo di avvertire il senso di sazietà.
Uno studio condotto da Alexander Kokkinos dell’ospedale Laiko ad Atene (in Grecia) ha dimostrato infatti che gli ormoni che devono spegnere l’appetito dopo ogni pasto non sono prodotti in quantità sufficiente a indurre sazietà quando ingoiamo cibo troppo velocemente. Questi ormoni “avvertono” il cervello che siamo satolli e dobbiamo smettere di mangiare. Gli esperti hanno voluto vedere se la velocità del mangiare influenza il rilascio e l’attività di questi ormoni della sazietà. È emerso che quando si mangia molto velocemente i livelli di ormoni intestinali restano bassi e quindi probabilmente non ce la fanno a far passare il segnale di sazietà.
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