Convegno depurazione, solo conferme: bisogna muoversi!

L’interessante convegno di ieri organizzato dal Comune di Serrara Fontana sul tema della depurazione (a cui, per impegni di lavoro, non ho potuto partecipare) ha fornito una serie di conferme piuttosto scontate. Primo: ci vorrà ancora qualche anno per ultimare i lavori del mega-depuratore per Ischia e Barano a San Pietro, ma anche dopo l’avvio a regime di tale opera gli altri quattro Comuni saranno “scoperti”. Secondo: la Magistratura ha il dito puntato contro il modus operandi degli amministratori pubblici adottato sinora su questo argomento. Terzo: a parte l’interessante progetto annunciato dall’Assessore Regionale Romano, che dovrebbe partire a breve, la politica non ha ancora recepito l’entità del problema relativo agli scarichi inquinanti in mare, che non può e non dev’essere sottaciuto ulteriormente.

Credo che rispetto a progetti faraonici che ci costringerebbero ad attendere ancora molto, troppo tempo, mentre il nostro turismo annaspa e l’economia locale versa in condizioni di coma quasi irreversibile, è necessario rispolverare soluzioni elementari e, soprattutto, alla portata sia delle “povere” casse comunali, sia dei singoli operatori e cittadini: che qualcuno riprenda la soluzione dei micro-depuratori, uno per Comune, proposta un anno fa dal Regno di Nettuno (che farà bene a predisporre controlli seri e severi per le imbarcazioni in rada -le prime a scaricare di tutto nel nostro mare-); che le singole Amministrazioni predispongano una moratoria, affinché ristoranti, alberghi e pubblici esercizi possano dotarsi di impianti innovativi, ecologici ed economici per il trattamento dei reflui, come quelli per la fitodepurazione (se volete vederne uno perfettamente funzionante, recatevi dalla Famiglia Napoleone all’Hotel Ristorante Da Maria, a Cartaromana); e anche i privati cittadini, nel corso del tempo, vengano responsabilizzati sulla necessità di non gravare oltre misura con i loro scarichi civili su un ecosistema fin troppo provato.

Questa è una delle prime prove di maturità che chi si misura col sociale, oggi o in futuro, avrà il dovere di affrontare! Se non vogliamo precipitare definitivamente…

 

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Bilancio di previsione 2011 al Comune di Ischia: ennesima porcheria!

La maggioranza di Giosi Ferrandino approva il bilancio di previsione 2011. Del resto, i numeri danno ragione al sindaco e ai suoi sodali, ma non per questo viene meno l’obbligo di parlare alla gente dell’ennesima porcheria finanziaria che senza un briciolo di buonsenso e competenza è stata proposta all’attenzione del Consiglio Comunale.

Ecco, quindi, per i più desiderosi di saperne di più, la relazione che ho consegnato agli atti del Consiglio e che venerdì, in mia assenza, è stata comunque letta e verbalizzata.

 

Il rinvio della discussione in oggetto alla seduta odierna e improrogabili pregressi impegni mi impediscono di partecipare al relativo dibattito. Intendo comunque rappresentare al Consiglio le mie considerazioni in merito alla proposta presentata dalla maggioranza ed ai chiarimenti forniti ieri sera da parte del Sindaco e dei Dirigenti presenti in aula in merito alla proposta di approvazione dello schema di bilancio preventivo 2011.

Ancora una volta assistiamo a una proposta di bilancio di previsione che rappresenta un semplice esercizio matematico privo di alcuna logica politica ed amministrativa. Nonostante il Sindaco Ferrandino si sia sforzato, nella sua relazione introduttiva, di propinare agli astanti la teoria del “tutto va bene, quanto siamo bravi!”, questo tentativo non ha convinto nessuno: il Sindaco ha parlato di lavori pubblici “sempre terminati entro Pasqua”, dimenticando che tuttora Via Acquedotto presenta un cantiere aperto di discutibile utilità che ne blocca interamente un senso di marcia. Il Sindaco parla di lavori pubblici che non hanno provocato neppure un contenzioso, dimenticando che vi sono opere eseguite sul territorio che avrebbero ben meritato sensibili contestazioni nei confronti delle imprese esecutrici, come ad esempio il basolato di scadentissima fattura in Via San Giovan Giuseppe della Croce ad Ischia Ponte, l’avvallamento creatosi in Via Luigi Mazzella dinanzi all’ex ufficio postale (dove alle prime piogge si crea una fastidiosa e maleodorante “piscina”), o i lavori alla Riva Sinistra del Porto, di cui dopo il nubifragio del 1 giugno scorso abbiamo scoperto le conseguenze, o ancora il marciapiede tra San Michele e Sant’Antuono, che in alcuni punti ostacola il normale passaggio sui varchi carrai di abitazioni private. Senza per questo dimenticare che, per quanto mi risulta, questo modo “virtuoso” di fare amministrazione abbia erogato inspiegabilmente circa 140.000 euro in più all’impresa che si è occupata dei lavori al Polifunzionale, probabilmente la stessa verso cui si dovrebbe esercitare l’azione di recupero degli oltre 600.000 euro di penali per la tardiva consegna delle opere.

Non intendo soffermarmi più di tanto sulle considerazioni del Sindaco Ferrandino sui presunti debiti fuori bilancio ereditati dalla precedente Amministrazione, in quanto scaricare le proprie responsabilità sugli altri appare uno dei suoi sport preferiti. Così come non ritengo utile evidenziare oltre misura le sue considerazioni sulle presunte inadempienze della Regione Campania, senz’altro conseguenze logiche ed inevitabili della politica dissennata e inutile al Paese di quindici anni di amministrazione dei suoi “amici” di sinistra, ma che comunque non devono far dimenticare, in materia di recenti bocciature di finanziamenti per manifestazioni, gli errori marchiani in fase di istruttoria dei funzionari comunali responsabili del procedimento. Trovo invece opportuno ricordare il continuo ricorso ad onerosissime anticipazioni di cassa e, soprattutto, l’insano metodo di rispettare il patto di stabilità ritardando i pagamenti a fornitori che oggi riscuotono quanto loro dovuto dal Comune di Ischia in tempi biblici compresi tra i diciotto e i ventiquattro mesi.

E se le bugie hanno le gambe corte, lo è anche quella del Sindaco Ferrandino in merito alle previsioni sugli oneri e sul recupero dell’evasione, smentita sia da quanto affermato dal dirigente Bernasconi (è stato incassato circa il 50% di quanto previsto nel bilancio di previsione 2010 e ciononostante si ripropone oggi la stessa somma in quello 2011), sia dalla relazione dei revisori dei conti, estremamente preoccupati dal fatto che questo genere di previsione di entrate straordinarie, da verificare attentamente nel corso del tempo, rischia di sostenere una spesa consolidata a cui non corrisponde idonea preventiva copertura. Ipotesi di entrate, queste, che oltretutto vengono utilizzate dall’Amministrazione Ferrandino per pareggiare un disavanzo di bilancio sia corrente, sia nel pluriennale.

A dir poco terribili quanto inspiegabili, invece, sia le posizioni debitorie delle aziende partecipate (tra le quali manca quella del Consorzio AMP Regno di Nettuno, di cui il Comune di Ischia è partecipe), sia la situazione dei mancati introiti derivanti dalle concessioni di banchina per le zone “Fraulese” e “Palazzo D’Ambra”. Le laconiche risposte dei dirigenti, in particolare dell’Arch. Arcamone in merito alle “valutazioni oggettive” che avrebbero indotto l’ente a ipotizzare una non meglio definita “transazione” con la miriade di assegnatari dei posti barca di tali aree che mai hanno pagato un soldo per i posti assegnati, lascia prefigurare un danno di notevole entità alle casse comunali, a conferma della “gestione allegra” di questa amministrazione.  Per non parlare della situazione degli ormeggi stagionali alla banchina “Antiche Terme Comunali”, mimetizzata in poche righe nell’ambito di una delibera apparentemente dedicata a tariffe agevolate ai residenti per l’ormeggio.

Il clou di questa disastrosa politica finanziaria dell’Amministrazione Ferrandino è senz’altro la vendita degli immobili comunali. Questa procedura è ormai parte imtegrante degli equilibri di bilancio del Comune di Ischia, al punto che per tre anni di fila, il mero esercizio matematico di cui ho già avuto modo di parlare prevede con precisione certosina la medesima quota di entrate derivante da tali alienazioni: 3.050.000 euro annui. Viene oggi riproposto il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, preannunciando l’imminente pubblicazione del medesimo bando (con importi ridotti del 10%) che recentemente andò deserto, sia per la valutazione spropositata degli immobili da alienare, sia per le condizioni di dubbia liceità in materia edilizia concernenti gran parte di essi e che certamente avranno dissuaso dalla partecipazione molti soggetti pur potenzialmente interessati. A ciò va aggiunto il “bubbone-Polifunzionale”, di cui i Revisori, al termine del loro laconico parere favorevole, rammentano la necessità di “definire e concludere il trasferimento di proprietà alla Provincia di Napoli”. Una transazione, questa, che diventa sempre più impossibile, oltre che inopportuna. E considerato che la somma derivante (ben nove milioni di euro) è già parte integrante del precedente esercizio, non oso immaginare quale altra alchimia di finanza creativa si inventerà il sindaco Ferrandino e i suoi dirigenti per evitare un probabile tracollo finanziario. Altro che primati per questa Amministrazione, caro collega consigliere Enzo Ferrandino…

Spiacente di non aver potuto esprimere il mio voto negativo a questa proposta di bilancio di previsione tutt’altro che oculata, chiudo con un’altra amara considerazione: il Sindaco Ferrandino ieri ha sottolineato come nel bilancio di previsione 2011 siano state tagliate notevoli risorse ai capitoli di spesa del turismo e della cultura. Poco male! Per quanto si tratti di due aspetti pregnanti della vita amministrativa e dell’economia del nostro Comune, vista la reiterata incompetenza di chi avrebbe dovuto gestirle (la Festa di Sant’Anna, ad esempio, non è neppure menzionata nella relazione di bilancio), forse risparmiare quelle risorse è stata l’unica scelta più oculata di questo bilancio di previsione.

 

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Gigi Mollo assessore? Per Sandro, nulla di anormale

Un paio di giorni fa, Gaetano Di Meglio sul suo TgIschia.it riportava un’interessante intervista al collega consigliere comunale Sandro Iannotta, relativamente al possibile avvicinamento del suo gruppo alla maggioranza di Giosi Ferrandino, con tanto di Gigi Mollo assessore incoming. Su quest’ultimo punto in particolare, Sandro ha affermato: “Se anche l’eventualità fosse vera non ci trovo nulla di strano. Ti posso garantire che io non rinuncio al ruolo che ho ricevuto dal popolo, quello di controllo tra le fila dell’opposizione. Questo non vuol dire, però, che il gruppo “Progetto Ischia” deve sentirsi frenato dalla mia posizione (nonostante le affinità). Diciamo che nel gruppo ci sono personaggi più influenti di me…”

Da questo genere di dichiarazioni non riesco a non restare del tutto sconcertato. Il buon Sandro Iannotta, ritiene con tutta probabilità che di questi tempi c’è ancora chi crede al politichese puro. Quindi, eccolo pronto a propinarci una prospettiva politica del tutto originale e a cui, secondo lui, tutti noi dovremmo credere: nel suo gruppo, lui continua a restare espressione di minoranza, ma su un binario parallelo e indipendente dalla sua volontà ed appartenenza, un autorevole membro dello stesso gruppo potrebbe tranquillamente diventare assessore della Giunta cui Iannotta si “oppone” in Consiglio Comunale: meraviglia delle meraviglie.

Trovo (a meno che non mi sbagli di nuovo, proprio come accadde a suo tempo con Luca Montagna) che ci sono più probabilità di vedere Vendola candidato alle prossime politiche col PdL che non Gigi Mollo (mio amico e persona che non ha bisogno della politica per vivere e lavorare) in Giunta con Giosi Ferrandino. Certo è, però, che questo genere di “politica”, caro Sandro, mi dà il voltastomaco! Scusa la sincerità.

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