Napoli, “Cà nisciun è fess”

calle higua

Lo so, forse vado controcorrente, ancorché non sia un anticonformista a tutti i costi.

Dopo la splendida prova del Napoli di ieri, siamo tutti portati a tessere le lodi della squadra, del tecnico, dei giocatori. E’ questo l’aspetto più semplice da sottolineare, unitamente al ritrovato entusiasmo di un ambiente che ne aveva assolutamente bisogno.

Io, invece, vorrei soffermarmi sul San Paolo di ieri, insolitamente vuoto per una gara delle grandi occasioni. Un classico, Napoli-Roma, che ha sempre e comunque attirato un’affluenza vicina al tutto esaurito. Ieri, invece, ampi spazi vuoti in tutti i settori, avendo appena superato i 30.000 spettatori e i 700.000 euro d’incasso. Numeri risibili per il catino di Fuorigrotta, ma soprattutto per una squadra ed una società che hanno fatto rispettivamente del supporto e dell’apporto del pubblico la loro linfa vitale.

Di questo, in tutta onestà, sono contento e per due diversi ordini di motivi: in primo luogo, perché era ora che la gestione virtuosa del Presidente De Laurentiis, poco incline ai colpi ad effetto per i quali occorre metter seriamente mano alla tasca senza prendere in giro nessuno, era giusto che ricevesse altrettanta austerità dal pubblico; e poi, perché auspicavo, prima o poi (e finalmente è arrivato) quello scatto d’orgoglio dei Napoletani di buona volontà, pronti finalmente a non abbonarsi e finanche a disertare lo stadio, ragionando di testa e non di cuore, puntando una volta tanto ad una difesa della loro dignità prima che al sostegno della loro amatissima squadra di calcio.

In altre parole, si è trattato di un vero e proprio “cà nisciun è fess” che non mi sarei mai aspettato e che ha esaltato la presa di posizione di un popolo sportivo che finalmente pretende maggior rispetto e che, per quanto mi riguarda, ne rivaluta la più semplice credibilità. Bravi!

 

foto: dalnapolisocceraitempinostri.it

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