Coerenza!

davide e fulvio

In un momento in cui partiti e ideologie lasciano sempre più a desiderare, in barba all’arrivismo di chi amministra e minaccia, all’antipolitica, al populismo e ai nuovi “arrevotapopolo“, io preferisco agire con chiarezza e, soprattutto, nel segno della continuità!

Fulvio Martusciello è mio amico. Anche quando, nel 2000 e nel 2005, da me non ha ricevuto neppure un voto perché c’era Peppino Brandi candidato alle regionali, con lui ho sempre trovato la porta aperta, venendo incontro a persone e aziende che, per il mio tramite, hanno trovato in lui, alla Regione, un interlocutore affidabilissimo e concreto.

Dopo l’esperienza “solo contro tutti” del 2010, in questa tornata elettorale del 25 maggio mi sento perfettamente a mio agio e in tutta coerenza, a sostenere Fulvio verso un seggio al Parlamento Europeo. E se almeno stavolta, potendo esprimere una preferenza oltre il simbolo, possiamo privilegiare e premiare la “persona”, credo che scrivendo MARTUSCIELLO accanto al simbolo “Forza Italia” gli riconosciamo l’impegno fortissimo sia da capogruppo consiliare in Regione, sia -da un annetto a questa parte- come delegato e poi Assessore Regionale alle Attività Produttive.

Oggi più che mai, con la coerenza dell’uomo di centrodestra quale son sempre stato, io sto con Fulvio, ancora una volta. E Voi?

 

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La strana puzza sotto il naso del PD

Berlusconi-e-Renzi

Una frangia decisamente cospicua del PD si sta indignando dell’incontro Renzi-Berlusconi, minacciando di far saltare l’esecutivo delle larghe intese qualora tra i due leader nascesse un accordo sulla legge elettorale.

Matteo Renzi, che con tutta la sua supponenza resta un pragmatico ed è circondato da esperti che lo supportano con obiettivi ben precisi, non si spaventa affatto di questa eventualità. Della serie, se Letta va avanti e si fanno le riforme, nessun problema; qualora il cammino finisse, va ancora meglio, perché… “il candidato sarò io“.

Ho sempre detto che la vera rovina del PD è… il PD. Se da una parte Renzi è fin troppo abile a cavalcare l’esigenza popolare di rinnovamento, in particolare per quanto attiene alle riforme, dall’altra il dem establishment italiano continua ad autoevirarsi con un’ingiustificata puzza sotto il naso nei confronti del leader storico del centrodestra.

Del resto, se tale motivazione fosse fondata, il fatto che sotto la guida di Napolitano il centrosinistra abbia deciso di intraprendere un cammino di governo insieme a Berlusconi, meno di un anno fa, la dice lunga sulla chiara intenzione di Bersani e compagni (all’epoca era lui a decidere) di sfruttare ingratamente il “Giaguaro” per poi farlo fuori attraverso altri metodi ben lungi dalle urne sempre ostili per loro e amiche per il Cavaliere.

Il redde rationem, a quanto pare, è nuovamente vicino.  E noi staremo attentamente a guardare!

(photo: freenewsonline.it)

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Emozionato per Domenico

domenico de siano

Per mia cultura, non riesco a godere del male altrui. Parimenti, credo di avere l’obiettività di valutare nel modo giusto i risultati conseguiti dagli altri, senza farmi accecare dall’invidia o da inutili termini di paragone.

Di Domenico De Siano, pur avendolo portato io in Forza Italia nel lontano 1999,  non ho condiviso l’azione politica, tant’è che per ben sei anni (dal 2007 al 2013) mi sono ben guardato dal votarlo. E’ altrettanto vero, però, che ne ho sempre apprezzato la capacità di distinguere il piano personale  e professionale da quello politico, a cominciare dal fatto che pur sapendo che politicamente ce l’avessi con lui, egli si è sempre affidato a Deltastudio.com per le sue strategie di comunicazione. Una qualità, questa, che altri esponenti politici passati e presenti (leggasi Salvatore Lauro e Giosi Ferrandino, tra i tanti), pur avendo con me un rapporto senz’altro storicamente più diretto, non hanno mai saputo dimostrarmi e che fa il paio con una forte capacità di riconoscere i propri limiti ed i pregi altrui.

Oggi, che ci crediate o no, la sua nomina a coordinatore regionale di Forza Italia mi emoziona. Sì, perché alla fine, è vero che la meritocrazia in politica non è certo una costante (anzi, tutt’altro), ma il fatto di avere un ischitano in un ruolo così importante ha il sopravvento.

Adesso, caro Domenico, per Te viene il difficile. A cominciare da Ischia, dove non potrai non toglierti “u’scuorno r’a faccia” per quella dannata, ignobile operazione del “Caularone“, che ha letteralmente azzerato il centrodestra dalle nostre parti e lasciato terreno fertile allo smodato quanto dannoso strapotere di Giosi Ferrandino. Se in Campania avrai tanto da fare, sappi di avere il preciso dovere di cominciare da Ischia.

In bocca al lupo, amico!

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