Teleischia, le solite piccinerie

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Questo contenitore piccolo e vuoto, proprio come la scatola cranica di qualcuno, è dedicato a Teleischia, ma soprattutto a chi la conduce e che, a causa dei propri limiti, da sempre tarpa le ali alle potenzialità di un mezzo d’informazione che a mio avviso, indipendentemente dalle recenti graduatorie ministeriali, è destinato a scomparire. E ora Vi spiego il motivo di questa dedica!

Ancora una volta, in barba a chi pensa che certe fidelizzazioni professionali dipendano dai voti o dal ruolo politico che si riveste, l’On. Domenico De Siano ha affidato a Deltastudio.com la comunicazione della sua campagna elettorale in corso. Pochi giorni dopo, Domenico mi ha invitato con insistenza a moderare la manifestazione elettorale di martedì 19 febbraio al Calise di Ischia, a cui parteciperà il gotha del PdL. Non avendo più un ruolo politico, ma soprattutto trattandosi di un incarico professionale e della richiesta di una persona che rispetto, ho ritenuto di accettare l’invito.

Quest’oggi è stato diramato un comunicato stampa che annuncia la manifestazione di De Siano e che, tra le righe, annuncia anche me nel ruolo affidatomi. Dopo aver omesso di pubblicare i primi due takes precedenti, oggi (guarda caso a ventiquattr’ore dalla commessa pubblicitaria sottoscritta a suo favore dal mandatario Oscar Rumolo nell’ambito della campagna in corso) Teleischia ha diffuso il comunicato della manifestazione e, ovviamente, ha “tagliato” (questa volta tutt’altro che casualmente) il rigo contenente il mio nome.

Questa ennesima piccineria, che a meno di clamorosa smentita ne anticipa sicuramente almeno un’altra (cioé il venir meno alla ripresa integrale della manifestazione di martedì concordata con Oscar, o quanto meno l’omissione dei miei interventi dalla messa in onda della stessa come da storica tradizione dell’emittente), dimostra ancora una volta -ammesso ce ne fosse ancora bisogno- quanto la mente umana, nonostante l’età e i capelli bianchi, in alcuni casi non riesca a superare in alcun modo quelle ataviche forme di grettezza e invidia, miste a storici complessi di inferiorità, per la cui soluzione non c’è potere, portafogli a fisarmonica, Mastercard o eredità di mammà che tenga. Come dire, “si nasce stuort, muor stuort!“.

E chest’è!

 

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