Banchina megayachts: l’affare LUISE-COMUNE ISCHIA c’è e si vede!

Oggi sono finalmente entrato in possesso di una copia del contratto di cui avevo avuto fondata notizia sin dal 29 giugno scorso e che, contrariamente alla risposta fornita alla mia interrogazione ben un mese dopo, esisteva eccome ed era già stato stipulato sin dal 18 giugno: come dire, la mano destra che, nonostante lunghe (quanto inutili) verifiche, non sa (o fa finta di non sapere) quello che fa la sinistra.

ISCHIA RISORSA MARE s.r.l. e MARINE DI ISCHIA s.r.l. (società interamente controllata dal noto gruppo Luise) hanno quindi stipulato un contratto “su misura” che, a mio avviso, non può essere considerato valido. Sia perché Ischia Risorsa Mare non ha alcun titolo a sottoscrivere contratti in nome e per conto del Comune di Ischia, titolare della concessione del tratto di banchina; sia perché entrambe le società sono inadempienti, per non aver provveduto alla riscossione e al pagamento dei 50.000 euro dovuti, contestualmente alla sottoscrizione del contratto, come previsto all’art. 2 dello stesso.

Oltretutto va ricordato che si paventa a seguito di tali atti un notevole danno economico per l’Ente, oltre a una sub-concessione non autorizzata a favore della MARINE DI ISCHIA (art. 45-bis del Codice della Navigazione) e che per colpa di tali atti illegittimi il Comune di Ischia potrebbe subire finanche la revoca della concessione da parte della Regione Campania. Atteggiamenti incompetenti e irresponsabili, quelli del sindaco Ferrandino e dei suoi uomini, che continuano a gestire la cosa pubblica come se fosse casa loro e in barba alla Legge, e che ho provveduto a segnalare a tutte le Autorità preposte, auspicando che questo modo irresponsabile di amministrare il Paese subisca quanto prima le giuste censure.

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Bilancio di previsione 2011 al Comune di Ischia: ennesima porcheria!

La maggioranza di Giosi Ferrandino approva il bilancio di previsione 2011. Del resto, i numeri danno ragione al sindaco e ai suoi sodali, ma non per questo viene meno l’obbligo di parlare alla gente dell’ennesima porcheria finanziaria che senza un briciolo di buonsenso e competenza è stata proposta all’attenzione del Consiglio Comunale.

Ecco, quindi, per i più desiderosi di saperne di più, la relazione che ho consegnato agli atti del Consiglio e che venerdì, in mia assenza, è stata comunque letta e verbalizzata.

 

Il rinvio della discussione in oggetto alla seduta odierna e improrogabili pregressi impegni mi impediscono di partecipare al relativo dibattito. Intendo comunque rappresentare al Consiglio le mie considerazioni in merito alla proposta presentata dalla maggioranza ed ai chiarimenti forniti ieri sera da parte del Sindaco e dei Dirigenti presenti in aula in merito alla proposta di approvazione dello schema di bilancio preventivo 2011.

Ancora una volta assistiamo a una proposta di bilancio di previsione che rappresenta un semplice esercizio matematico privo di alcuna logica politica ed amministrativa. Nonostante il Sindaco Ferrandino si sia sforzato, nella sua relazione introduttiva, di propinare agli astanti la teoria del “tutto va bene, quanto siamo bravi!”, questo tentativo non ha convinto nessuno: il Sindaco ha parlato di lavori pubblici “sempre terminati entro Pasqua”, dimenticando che tuttora Via Acquedotto presenta un cantiere aperto di discutibile utilità che ne blocca interamente un senso di marcia. Il Sindaco parla di lavori pubblici che non hanno provocato neppure un contenzioso, dimenticando che vi sono opere eseguite sul territorio che avrebbero ben meritato sensibili contestazioni nei confronti delle imprese esecutrici, come ad esempio il basolato di scadentissima fattura in Via San Giovan Giuseppe della Croce ad Ischia Ponte, l’avvallamento creatosi in Via Luigi Mazzella dinanzi all’ex ufficio postale (dove alle prime piogge si crea una fastidiosa e maleodorante “piscina”), o i lavori alla Riva Sinistra del Porto, di cui dopo il nubifragio del 1 giugno scorso abbiamo scoperto le conseguenze, o ancora il marciapiede tra San Michele e Sant’Antuono, che in alcuni punti ostacola il normale passaggio sui varchi carrai di abitazioni private. Senza per questo dimenticare che, per quanto mi risulta, questo modo “virtuoso” di fare amministrazione abbia erogato inspiegabilmente circa 140.000 euro in più all’impresa che si è occupata dei lavori al Polifunzionale, probabilmente la stessa verso cui si dovrebbe esercitare l’azione di recupero degli oltre 600.000 euro di penali per la tardiva consegna delle opere.

Non intendo soffermarmi più di tanto sulle considerazioni del Sindaco Ferrandino sui presunti debiti fuori bilancio ereditati dalla precedente Amministrazione, in quanto scaricare le proprie responsabilità sugli altri appare uno dei suoi sport preferiti. Così come non ritengo utile evidenziare oltre misura le sue considerazioni sulle presunte inadempienze della Regione Campania, senz’altro conseguenze logiche ed inevitabili della politica dissennata e inutile al Paese di quindici anni di amministrazione dei suoi “amici” di sinistra, ma che comunque non devono far dimenticare, in materia di recenti bocciature di finanziamenti per manifestazioni, gli errori marchiani in fase di istruttoria dei funzionari comunali responsabili del procedimento. Trovo invece opportuno ricordare il continuo ricorso ad onerosissime anticipazioni di cassa e, soprattutto, l’insano metodo di rispettare il patto di stabilità ritardando i pagamenti a fornitori che oggi riscuotono quanto loro dovuto dal Comune di Ischia in tempi biblici compresi tra i diciotto e i ventiquattro mesi.

E se le bugie hanno le gambe corte, lo è anche quella del Sindaco Ferrandino in merito alle previsioni sugli oneri e sul recupero dell’evasione, smentita sia da quanto affermato dal dirigente Bernasconi (è stato incassato circa il 50% di quanto previsto nel bilancio di previsione 2010 e ciononostante si ripropone oggi la stessa somma in quello 2011), sia dalla relazione dei revisori dei conti, estremamente preoccupati dal fatto che questo genere di previsione di entrate straordinarie, da verificare attentamente nel corso del tempo, rischia di sostenere una spesa consolidata a cui non corrisponde idonea preventiva copertura. Ipotesi di entrate, queste, che oltretutto vengono utilizzate dall’Amministrazione Ferrandino per pareggiare un disavanzo di bilancio sia corrente, sia nel pluriennale.

A dir poco terribili quanto inspiegabili, invece, sia le posizioni debitorie delle aziende partecipate (tra le quali manca quella del Consorzio AMP Regno di Nettuno, di cui il Comune di Ischia è partecipe), sia la situazione dei mancati introiti derivanti dalle concessioni di banchina per le zone “Fraulese” e “Palazzo D’Ambra”. Le laconiche risposte dei dirigenti, in particolare dell’Arch. Arcamone in merito alle “valutazioni oggettive” che avrebbero indotto l’ente a ipotizzare una non meglio definita “transazione” con la miriade di assegnatari dei posti barca di tali aree che mai hanno pagato un soldo per i posti assegnati, lascia prefigurare un danno di notevole entità alle casse comunali, a conferma della “gestione allegra” di questa amministrazione.  Per non parlare della situazione degli ormeggi stagionali alla banchina “Antiche Terme Comunali”, mimetizzata in poche righe nell’ambito di una delibera apparentemente dedicata a tariffe agevolate ai residenti per l’ormeggio.

Il clou di questa disastrosa politica finanziaria dell’Amministrazione Ferrandino è senz’altro la vendita degli immobili comunali. Questa procedura è ormai parte imtegrante degli equilibri di bilancio del Comune di Ischia, al punto che per tre anni di fila, il mero esercizio matematico di cui ho già avuto modo di parlare prevede con precisione certosina la medesima quota di entrate derivante da tali alienazioni: 3.050.000 euro annui. Viene oggi riproposto il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, preannunciando l’imminente pubblicazione del medesimo bando (con importi ridotti del 10%) che recentemente andò deserto, sia per la valutazione spropositata degli immobili da alienare, sia per le condizioni di dubbia liceità in materia edilizia concernenti gran parte di essi e che certamente avranno dissuaso dalla partecipazione molti soggetti pur potenzialmente interessati. A ciò va aggiunto il “bubbone-Polifunzionale”, di cui i Revisori, al termine del loro laconico parere favorevole, rammentano la necessità di “definire e concludere il trasferimento di proprietà alla Provincia di Napoli”. Una transazione, questa, che diventa sempre più impossibile, oltre che inopportuna. E considerato che la somma derivante (ben nove milioni di euro) è già parte integrante del precedente esercizio, non oso immaginare quale altra alchimia di finanza creativa si inventerà il sindaco Ferrandino e i suoi dirigenti per evitare un probabile tracollo finanziario. Altro che primati per questa Amministrazione, caro collega consigliere Enzo Ferrandino…

Spiacente di non aver potuto esprimere il mio voto negativo a questa proposta di bilancio di previsione tutt’altro che oculata, chiudo con un’altra amara considerazione: il Sindaco Ferrandino ieri ha sottolineato come nel bilancio di previsione 2011 siano state tagliate notevoli risorse ai capitoli di spesa del turismo e della cultura. Poco male! Per quanto si tratti di due aspetti pregnanti della vita amministrativa e dell’economia del nostro Comune, vista la reiterata incompetenza di chi avrebbe dovuto gestirle (la Festa di Sant’Anna, ad esempio, non è neppure menzionata nella relazione di bilancio), forse risparmiare quelle risorse è stata l’unica scelta più oculata di questo bilancio di previsione.

 

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Giosi, per caso si sta rompendo il giocattolo?

Il casus belli di Carmine Bernardo che, contro tutto e tutti, chiede ed ottiene nell’ordine del giorno del consiglio comunale la discussione per la revoca in autotutela la delibera sul Polifunzionale e attaccare dirigenti, funzionari e imprese colpevoli del mancato collaudo; il reintegro di Gennaro Giametta a seguito di accordo transattivo, che ha messo di nuovo in discussione i rapporti tra Enzo Ferrandino e la maggioranza; il caso Ischia Risorsa Mare – Megayachts e la visita della Capitaneria negli uffici della partecipata “portuale” dopo la mia interrogazione e il servizio de “Il Dispari”: tutto lascia pensare che il buon sindaco Giosi Ferrandino non riesca più a controllare né il suo operato, né quello di chi lo circonda. E chi vive il palazzo di Via Iasolino ogni giorno, è pronto a giurare che l’aria che si respira è più che mai simile a quella del 2006, quando Peppe Brandi e i suoi (quindi anch’io) furono mandati a casa con un anno di anticipo.

Un’implosione annunciata ma che finora, sia grazie all’abilità equilibristica del primo cittadino, sia all’insipienza di chi lo ha sempre assecondato pur di coltivare il proprio, scarno orticello, non si era mai concretizzata più di tanto.

Anche se la speranza è l’ultima a morire, consentitemi una buona dose di scetticismo rispetto agli “attributi” di chi dovrebbe dire BASTA a questo assurdo stato di cose, ma soprattutto rispetto all’affidabilità di chi, dall’altra parte della barricata, dovrebbe mantenere le posizioni assegnategli dall’elettorato resistendo alle tentazioni di passare dall’altra parte della barricata.

E per farVi intendere (ammesso ce ne fosse ancora bisogno) quanto questa amministrazione sia lontana dai problemi reali del Paese, trovo emblematica la dichiarazione dell’amico Pasqualino Migliaccio, autorevole esponente della maggioranza, nell’intervista rilasciata a Geppino Cuomo sempre su “Il Dispari” uscito oggi: “…onestamente non c’è molto da fare, se si eccettua la cura dei giardini e del territorio con la pulizia del paese… resta solo il problema del traffico…“. Cos’e pazz!

 

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