Padre (Filippo), perdona loro…

Padre Filippo,

il Suo animo misericordioso, che più volte ha avuto modo di dimostrare negli anni di duro apostolato sulla nostra Isola, è stato messo ancora una volta, quest’oggi, a dura prova.

Quello che doveva essere un appuntamento istituzionale di assoluta importanza e solennità, evidentemente, non è stato considerato in giusta guisa da parte di chi, doverosamente, avrebbe dovuto rappresentare la nostra Comunità in modo adeguato e, soprattutto, senza “sopravvenuti impegni ” di sorta.

Gli ottimi Marianna Boccanfuso (che pena, però, quel nastro tricolore rimediato in chissà quale merceria al posto della rituale fascia istituzionale, per giunta indossato con il verde all’esterno), Gianluca Trani e Giorgio Luigi Balestrieri hanno senz’altro fatto il loro dovere. Ma in casi del genere, la forma è inevitabilmente anche sostanza.

So bene che Lei ha avuto già oltre cinque anni di tempo per conoscere il “soggetto” (se vogliamo per un attimo dimenticare il suo precedente quadriennio casamicciolese…); e proprio per questo, nel dire che c’era da aspettarselo, probabilmente non la sorprenderò. Anzi…

Non gliene voglia, Padre Filippo: chi nasce tondo non può morire quadro. Per fortuna, Ischia non è tutta così!

Con immutato, filiale affetto!

DAVIDE

 

 

(photo: ildispari.it)

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C’è Presidente e Presidente…

In un panorama di squallore politico generale (da cui il PdL non è certo immune), in cui Presidenti di Provincia e Sindaci* dalla doppia e tripla carica non si sono fatti pregare più di tanto per dimettersi dal proprio ruolo istituzionale, pur di assicurarsi il “paracadute” alle prossime politiche, la figura di Guido Podestà (del quale seguo ed apprezzo l’efficace azione politica sin dai tempi del Parlamento Europeo) giganteggia alla grande!

Il Presidente della Provincia di Milano aveva inizialmente annunciato le sue imminenti dimissioni, unendosi alla schiera di cui sopra ed indicendo una conferenza stampa per le 16.00 di oggi. Ma raddoppiando la sorpresa per tutti, ecco il suo colpo da maestro: dimissioni ritirate, perché “credo ci sia un motivo per non dare le dimissioni ed è quello che esiste un patto con gli elettori“.

Parole all’antica a cui personalmente mi ero disabituato, talmente desuete di questi tempi nella pubblica amministrazione al punto da sapere tanto di retorica. Ma di questi tempi, quanti “numeri uno” di Enti che la spending review ha destinato all’estinzione in un 2014 quanto mai vicino, avrebbero mai rinunciato ad assicurarsi il cosiddetto “futuro politico”, per restare in sella altri due anni senza risorse e, per giunta, senza alcuna certezza del doman e con un indagine per falso ideologico tuttora in corso?

Ti ammiro molto, Presidente!

* fino ad ora Giosi Ferrandino, sindaco d’Ischia, non è tra questi e non certo per un gesto eroico, ma solo perché Ischia è un Comune inferiore ai 20.000 abitanti e, come tale, non comporta ineleggibilità per i Sindaci che intendono candidarsi al Parlamento.

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Cento giorni passati abbondantemente: Giosi ha già fallito!

Sono lontano un miglio dalla politica locale, in questo momento; ma il mio spirito critico non è certo sopito.

Come evidenzia molto meglio di me il numero di domani del settimanale “Il Dispari” di Gaetano Di Meglio, Giosi Ferrandino e la sua amministrazione “caularonica” (altro che faraonica), in preda alla stasi totale, sono ben lungi dal mostrare quelle soluzioni immediate ai problemi del Paese che avevano promesso già nei primi cento giorni di amministrazione e che, a loro dire, sarebbero state favorite dall’alleanza storica con il PdL (o quello che resta) guidato ad Ischia da Domenico De Siano.

Il primo cittadino ischitano continua imperterrito la sua corsa arrivista verso il “sovraccomunale” (Parlamento o Regione che sia), ignorando del tutto le esigenze della gente che, con un plebiscito che ho già avuto modo di definire tanto clamoroso quanto vergognoso, gli ha acriticamente concesso e sentendosi fortissimo grazie all’appoggio dei transfughi che -chi per un verso e chi per un altro- sono stati accontentati avendo accesso alle strade giuste per ottenere i “cazzetti loro”. Al momento, l’unica certezza è che grazie a lui, tutto quanto siamo tenuti a pagare dalle nostre parti costa di più!

Vi è piaciuta la bicicletta, cari Concittadini? E adesso pedalate e, soprattutto, PAGHIAMO!

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