No, non è un’imitazione! Il marchio DA GAETANO sbarca in Giappone
Che un allievo del maestro pizzaiolo ischitano Gaetano Fazio apra una pizzeria in Giappone, ormai non fa più notizia. Ma che uno di essi ottenga di poter denominare il proprio locale con lo stesso, identico marchio del noto locale ischitano, sicuramente è eclatante.
Ebbene sì! Gaetano ha concesso a Tommy (un simpatico e grassoccio ragazzone di Fukuoka che per anni è stato da lui ad imparare l’arte della pizza, affezionandosi al punto tale da farsi chiamare “Tommy Fazio” e spacciandosi innocentemente per il figlio di Gaetano) di poter utilizzare il suo marchio per la nuova pizzeria inaugurata recentemente alla sua presenza in quel di Fukuoka.
Stesso marchio (finanche la targa in marmo VIA MICHELE MAZZELLA – ISCHIA), stesso forno, stessi ingredienti, ma soprattutto stessa tecnica di preparazione della pasta: un modello esportato alla perfezione dal maestro Fazio che, a detta di italiani recatisi in diversi locali giappponesi che vedono in Gaetano un autentico guru, rende la pizza napoletana decisamente migliore di molti locali dalle nostre parti.
Auguri, quindi, al simpatico Tommy e, soprattutto, complimenti vivissimi a Gaetano, grazie al quale il nome di Ischia viene onorato a dovere nell’ambito gastronomico internazionale.
Leggi tuttoRe+Start Ischia: della serie, non ci sono più scuse!
Cari amici, stare a guardare non basta più! E se fino a questo momento tutti i “predicatori solitari” si sono trincerati dietro la tastiera e il monitor e con la scusa del distacco (più che giustificato, per certi versi) dalle strutture di partito, adesso non ci sono più scuse che tengano.
Domenica 27 novembre alle 17.30, negli uffici del Museo del Termalismo (sotto il mercato comunale di Via Morgioni), chiunque ha voglia e capacità di “proporre” può e deve farlo, liberamente, in un contesto che -almeno per ora- con la politica non ha nulla in comune, ma che gioco forza si DEVE porre l’obiettivo di relazionarsi ad essa, in vista delle elezioni di maggio.
John Fitzgerald Kennedy diceva: “Se non ti interessi di politica, un giorno sarà la politica ad interessarsi di te“. E’ esattamente ciò che sta accadendo negli ultimi tempi. E Re+Start Ischia, senza conferire etichette a nessuno, rappresenta senz’altro un momento di confronto per TUTTI, vecchi e nuovi, rottamatori e restauratori, purché con il Paese nel cuore.
Io ci sarò! E Voi?
p.s. Grazie, Gaetano! Sono convinto che anche Domenico “starrà ralliann”!
Leggi tutto
Governo Monti: era già tutto scritto?
Al fatto che sia in Italia, sia in Grecia, a risolvere la “crisi” sia stato chiamato un uomo Goldman Sachs appaia tutt’altro che un caso, si aggiunge la prima pagina de IL GIORNALE di cui sono venuto a conoscenza ieri nel corso de L’INFEDELE -trasmissione de La7 tutt’altro che di centrodestra- e l’articolo di Alessandro Sallusti pubblicato quest’oggi e che Vi ripropongo di seguito. Mi aspetto da tutti qualche doverosa riflessione.
Ecco il governo di larga (banca) Intesa Era già scritto: il ribaltone preparato in estate. L’ingresso in squadra di Corrado Passera cambia lo scenario: vogliono comandare anche dopo il 2013. Era tutto scritto: il ribaltone preparato in estate. La strana previsione di Passera: “A breve migliore gestione del paese”
Lo spread sale ancora, alla faccia di Monti & C. Pd, Udc e Fli esultano. Vendola fuori dal coro
di Alessandro Sallusti – 17 novembre 2011, 08:07 (da ILGIORNALE.IT)
I galletti che hanno prima minato e poi fatto cadere la maggioranza di centrodestra mi sembrano come i manzoniani polli di Renzo, che si beccavano tra di loro non rendendosi conto che stavano andando diritti nel pentolone.
Erano quattro, i polli, come gli attuali: Fini, Casini, Bersani e Di Pietro. Beccandosi fra di loro nel comune intento di fare fuori Berlusconi per prenderne il posto, sono finiti nel pentolone dei banchieri che se li cucineranno a fuoco lento. Dubito infatti che uno dei quattro leader dell’opposizione possa più aspirare a candidarsi per il dopo Monti.
Sono stati usati e lo saranno nei prossimi mesi per completare un piano che parte da lontano. Il 25 luglio (data emblematica) scorso il Giornale titolava così la prima pagina: «La trappola dei banchieri». Sottotitolo: «Contro Berlusconi, De Benedetti, Bazoli, Prodi e Passera sponsorizzano un governo Monti ».
Ricordo che il mattino successivo da Banca Intesa arrivò una secca e sdegnata smentita: ma che cosa vi inventate, noi siamo una banca non facciamo politica. Ovviamente nessun giornale riprese la notizia, il farlo avrebbe disturbato il piano.
Che da ieri si arricchisce di un tassello fondamentale: l’ingressoal governo di Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa. Ce la potranno raccontare in mille modi, ma nessuno riuscirà a convincerci che il primo banchiere d’Italia, con un reddito che ha anche superato i sei milioni l’anno, molli tutto per andare a fare qualche mese (al massimo 16) il ministro a 150mila euro l’anno. Va bene lo spirito di servizio, va bene salvare la Patria in difficoltà, va bene essere sobri, ma qui nessuno è fesso. Usciamo di metafora. Corrado Passera in cuor suo e non solo suo, punta diritto a essere il prossimo presidente del Consiglio, magari in coincidenza con il passaggio di Mario Monti al Quirinale (i tempi delle due elezioni coincidono).Con quale maggioranza? Non corriamo, c’è tempo. Fini, Bersani, Di Pietro e Casini lo devono solo accompagnare in questi mesi senza intralciare.
Il resto verrà da sé. Il centrosinistra insomma potrebbe aver già trovato il leader che cercava, anche se Bersani ancora non lo sa.
Leggi tutto