Il Paese dorme

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La politica al Valium -come l’ho sempre definita- di Giosi Ferrandino ha ulteriormente addormentato il Paese. Ischia è in preda a un totale torpore, dovuto per metà al carattere socialmente remissivo della sua gente e per l’altra metà da una classe politica totalmente ossequiosa dei disegni personali del leader maximo di Via Iasolino, pronto a cimentarsi di qui a breve nella campagna elettorale per il Parlamento Europeo.

Com’è possibile che nessuno si ribelli, specialmente tra i cosiddetti “addetti ai lavori”, a questo stato di cose? Possibile che il “tutto va bene, madama la marchesa” rispecchi effettivamente la temperatura indicata dal termometro del Comune di Ischia e, se vogliamo, dell’Isola intera? Siamo noi che non abbiamo capito nulla o sono loro che vivono fuori dal mondo reale?

E’ chiaro che io mi riferisco sì al Comune di Ischia; ma sono al tempo stesso già proiettato in quell’ottica che vorrebbe analizzare i problemi dell’Isola in modo unitario, magari con amministratori che prima di pensare ai cazzetti propri, abbiano realmente a cuore le sorti di un territorio baciato da Dio che, giorno dopo giorno, stiamo riuscendo a logorare irrimediabilmente.

Intanto… il Paese dorme!

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Ricercare nuovi mercati: un atto dovuto che condanna l’Italia

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La ricerca all’estero di nuovi mercati per le aziende italiane rappresenta un atto dovuto e una concreta opportunità di sviluppo per i suoi imprenditori. Russia, Brasile, Cina, Emirati Arabi, India, sono ormai alcune tra le mete più gettonate dalle aziende italiane pronte e ben organizzate all’esportazione, che in breve tempo vi riescono a raccogliere numeri più che interessanti in termini di fatturato.

Al tempo stesso, è deprimente come questa pratica ormai diffusissima sottintenda un naturale, progressivo regresso della qualità dell’economia di casa nostra. A ciò si aggiunge la dismissione della forza lavoro da parte di molte realtà produttive, pronte a trasferirsi senza particolari problemi in quei paesi dove gli oneri di manodopera per l’imprenditore sono molto più bassi rispetto all’Italia.

Si parla di progressiva ripresa dell’Italia e dell’Europa; ma a dire il vero, in concreto, i segnali sono tutt’altro che incoraggianti. Le parole hanno ancora il sopravvento sui fatti e all’orizzonte non vi sono provvedimenti seri in grado di sostenere l’impresa e i lavoratori con adeguati incentivi per tutti.

Rivolgere attenzioni verso l’estero, in un senso o nell’altro, aiuta di certo le imprese ma, di fatto, condanna lo status politico, economico e sociale della nostra nazione.

 

 

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“Tre bicchieri”, finalmente!

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Già diversi anni fa, in una delle nostre tante scorribande venatorie in cerca di beccacce, il mio amico Andrea D’Ambra si lamentava del fatto che “Gambero Rosso” continuava a ignorare la sua pur valida (e io aggiungo pregevole) produzione vinicola ai fini dei rituali riconoscimenti a suon di “bicchieri”. Ciononostante, la mission di Casa D’Ambra non è mai cambiata, anzi, ha mantenuto inalterati i propri standard, assicurando vini sempre migliori.

Oggi, i “tre bicchieri” dedicati al mitico “Biancolella Tenuta Frassitelli 2012” (un vino che delizia palati di tutto il mondo ormai da diversi lustri) sono il giusto premio al coraggio di Andrea, che con la sua famiglia ed un team affiatato onora tra mille sacrifici conditi da passione e professionalità la tradizione ischitana del “nettare di Bacco” e i generosi Eubei, che nel lontano VIII secolo a.C. ci insegnarono quanto di buono ricavabile dall’uva.

Casa D’Ambra, una delle tante eccellenze di quell’Ischia che piace a noi. Bravo, Andrè!

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