Resterò laddove la Gente mi ha chiesto di stare!

Vi propongo di seguito la lettera che ho indirizzato al Direttore di TgIschia.it, Gaetano Di Meglio, dopo il suo articolo che evidenziava l’apertura nei miei confronti da parte del sindaco Giosi Ferrandino a partecipare al cosiddetto “caularone” politico al Comune di Ischia. Spero chiarisca una volta e per tutte come la penso al riguardo!

Caro Gaetano, ho letto e condiviso su Facebook l’articolo in cui narri della “apertura” che ieri in tv Giosi Ferrandino ha riservato ad una mia eventuale partecipazione a quello che Tu, per primo, hai giustamente definito con l’accezione casamicciolese di “Caularone”. Una disponibilità al ragionamento che smentisce le malelingue di Via Marone e soprattutto il solito “vecchio” il quale, pur di non tacere, ha rimediato nei miei confronti l’ennesima figuraccia, dichiarando alla stampa locale il suo ineffabile “Ma chi lo pensa… non se lo prende nessuno… non ci interessa”. Palese dimostrazione che la considerazione di cui gode il suo pensiero da parte del sindaco in carica è pressoché vicina allo zero.

Ringrazio Giosi, ma diciamo che conoscendomi da cinque lustri e più, avrebbe anche potuto farne a meno. Lui, come chiunque mi conosce bene, sa perfettamente di non potermi equiparare a chi, anziché svolgere correttamente il suo ruolo, sta pensando di salire sul carro dei vincitori per placare nel modo più agevole le proprie smanie di potere, o -peggio ancora- rimediare al totale fallimento della propria autoproposizione. Ma soprattutto, Giosi sa bene che sono informato e sveglio a sufficienza per non credere ad una sola delle frottole che ha raccontato ieri sera in diretta a Teleischia.

Resto, quindi, laddove la gente mi ha chiesto di stare, cioè in minoranza; e comunque vadano le cose, continuerò sino al termine del mandato a fare le pulci a quest’amministrazione da dimenticare e ai suoi disastrosi protagonisti. Per le elezioni, poi, sai bene come la penso, nella speranza che quanto prima la platea dei dissenzienti da questo modo balordo di fare politica si allarghi sempre di più.

Grazie dell’ospitalità.

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Povero Carmine: curnut (si fa per dire) e mazziat!

Ci ha fatto sognare per una decina di giorni; eravamo tutti pronti ad assistere al terzo dei membri della maggioranza Ferrandino (dopo Ciro Ferrandino e Giuseppe Di Meglio) che, con la giusta dose di coscienza e rispetto per il Paese e in barba ai voltagabbana e al cloroformio da sete clientelare, unisse a meno di un anno dalle elezioni il proprio coraggioso BASTA a un malvezzo politico e amministrativo di cui ne abbiamo tutti abbastanza.

Non osavo credere, conoscendolo politicamente, che fosse vera la voce che sin da due giorni prima del Consiglio del 7 luglio, desse per rientrata gioco forza la posizione più che critica di Carmine Bernardo sulla questione-Polifunzionale, della cui delibera di alienazione aveva chiesto per iscritto la revoca in autotutela e che non poche fibrillazioni aveva provocato nella sua coalizione d’origine. Alla fine, purtroppo, aveva ragione il mio amico Salvatore Mazzella: “Rientrerà buono buono al suo posto, senza particolari pretese“: e così è stato!

Giosi Ferrandino lo aveva detto dalle colonne del quotidiano Il Golfo: “Giovedì capiremo se Bernardo fa ancora parte di questa maggioranza.” E Carmine, probabilmente trovatosi solo tra l’aut aut del suo sindaco e la ferma volontà di Antonio Pinto e Rosanna Ambrosino di restare funzionali al disegno della maggioranza da qui alle elezioni 2012, ha dovuto inghiottire il rospo e rimangiarsi tutti i buoni propositi, che questa volta erano passati ufficialmente per il protocollo comunale, rimediando senz’altro una figura poco felice, proprio come quelli che “iettn pe’vattr e fuin vattùt“.

E ciò che più mi rattrista è il fatto che, conoscendo Giosi, non gli basterà certo averla spuntata solo per questa occasione: i sentimenti di insopportabilità nei confronti di Carmine sviscerati nella lettera al Commissario UDC Gino Di Meglio (pubblicata integralmente da IL DISPARI di giovedì scorso) forse non sfoceranno nella revoca assessorile al “corridore” Giuseppe Di Meglio, ma di certo non muteranno di una virgola e non risparmieranno Bernardo dalla sua totale emarginazione dalle scelte che contano (o preferite chiamarle “spartenze“) da qui alle elezioni della prossima primavera: della serie, “curnut e mazziat“!

Una cosa è certa: il problema al Polifunzionale resta e… non solo per gli studenti dell’Einstein!

 

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Giosi, per caso si sta rompendo il giocattolo?

Il casus belli di Carmine Bernardo che, contro tutto e tutti, chiede ed ottiene nell’ordine del giorno del consiglio comunale la discussione per la revoca in autotutela la delibera sul Polifunzionale e attaccare dirigenti, funzionari e imprese colpevoli del mancato collaudo; il reintegro di Gennaro Giametta a seguito di accordo transattivo, che ha messo di nuovo in discussione i rapporti tra Enzo Ferrandino e la maggioranza; il caso Ischia Risorsa Mare – Megayachts e la visita della Capitaneria negli uffici della partecipata “portuale” dopo la mia interrogazione e il servizio de “Il Dispari”: tutto lascia pensare che il buon sindaco Giosi Ferrandino non riesca più a controllare né il suo operato, né quello di chi lo circonda. E chi vive il palazzo di Via Iasolino ogni giorno, è pronto a giurare che l’aria che si respira è più che mai simile a quella del 2006, quando Peppe Brandi e i suoi (quindi anch’io) furono mandati a casa con un anno di anticipo.

Un’implosione annunciata ma che finora, sia grazie all’abilità equilibristica del primo cittadino, sia all’insipienza di chi lo ha sempre assecondato pur di coltivare il proprio, scarno orticello, non si era mai concretizzata più di tanto.

Anche se la speranza è l’ultima a morire, consentitemi una buona dose di scetticismo rispetto agli “attributi” di chi dovrebbe dire BASTA a questo assurdo stato di cose, ma soprattutto rispetto all’affidabilità di chi, dall’altra parte della barricata, dovrebbe mantenere le posizioni assegnategli dall’elettorato resistendo alle tentazioni di passare dall’altra parte della barricata.

E per farVi intendere (ammesso ce ne fosse ancora bisogno) quanto questa amministrazione sia lontana dai problemi reali del Paese, trovo emblematica la dichiarazione dell’amico Pasqualino Migliaccio, autorevole esponente della maggioranza, nell’intervista rilasciata a Geppino Cuomo sempre su “Il Dispari” uscito oggi: “…onestamente non c’è molto da fare, se si eccettua la cura dei giardini e del territorio con la pulizia del paese… resta solo il problema del traffico…“. Cos’e pazz!

 

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