Il “con Giosi no” non basta!
L’essermi concentrato per quasi cinque anni sulle malefatte amministrative di Giosi Ferrandino e i suoi, mi provoca oggi una sorta di assuefazione naturale che rende meno clamorose le ultime scoperte di noi-minoranza nelle partecipate sull’orlo del fallimento, tra le magagne degli appalti dei lavori pubblici all’UTC, sul bilancio comunale sempre più disastroso. Ho denunciato questo assurdo modo di gestire la cosa pubblica per l’intero mandato, per cui non sono certo meravigliato di quanto sta accadendo e quant’altro scaturira’ ancora, anche grazie alle indagini della Magistratura tuttora in corso su vari argomenti.
Tutto cio’, in ogni caso, non puo’ e non deve distogliere l’attenzione degli addetti ai lavori (e perche’ no, della gente comune) dall’opera di costruzione di una valida e credibile alternativa al calderone PD-PDL per le prossime elezioni: un’alleanza (o meglio, accozzaglia) che secondo me ha ancora troppe falle (alcune delle quali difficili da tappare) che potrebbero addirittura comprometterla, almeno in parte, favorendo l’evolversi di ulteriori scenari.
Indipendentemente da quest’ultima considerazione, la vera alternativa (quella realmente considerabile tale dall’elettorato sia nel candidato sindaco, sia nella coalizione) non e’ ancora nata; ed e’ innegabile che il collante tra le varie anime contrapponibili a Giosi e compagni non e’ attualmente sufficiente a garantire una vera unita’ d’intenti, del tutto indispensabile per batterli.
Non voler stare da sempre con Giosi, al pari dell’essersene allontanati per scelta politicamente consequenziale ai recenti provvedimenti di esclusione, non puo’ e non dev’essere l’unica reason why della futura classe dirigente di Ischia: coraggio, propensione all’impopolarita’ e presa di coscienza dello stato comatoso della “cosa pubblica” restano requisiti difficili da reperire e, peggio ancora, da condividere.
Per di più, va ricordato che chiunque sara’ il prossimo Sindaco d’Ischia, dovra’ armarsi di sufficiente consapevolezza per calarsi, più che nel ruolo di primo cittadino, in quello di curatore fallimentare.
Al momento, credo in tutta onesta’ che un po’ tutti stiano andando in tutt’altra direzione. E la gente continua ad aspettare, speriamo non invano.
Al momento, ha ragione lui!
Se dicessi che Nicola Crisano mi è simpatico direi una bugia, anche se la mia esperienza personale mi impone di non giudicare mai chi non conosci di persona. In molti casi, in particolare all’inizio della sua esperienza ischitana, certi atteggiamenti spocchiosi, spesso irriverenti non solo verso gli uditori ma finanche dell’italiano più spicciolo, erano riusciti a dipingere un quadro tutt’altro che piacevole di quello che, secondo diverse referenze, era definito calcisticamente parlando “lo scarto di Procida sbarcato ad Ischia“.
Pallista!
Il comunicato di Giosi Ferrandino che fa seguito al suo vertice con il PD napoletano (lo trovate su www.tgischia.it) è a dir poco patetico.
Il sindaco d’Ischia continua imperterrito a raccontare balle spaziali, fidando sul naturale torpore che avvolge la nostra cittadinanza rispetto ai “fatti della politica”. E insistendo ancora sui bilanci comunali disastrati (come se lui non ne sapesse niente del “fiasco dell’olio” da nove anni a questa parte), dei trasferimenti economici da parte del Governo centrale (ad Ischia sono tutt’altro che diminuiti) e sul solito chiacchieratissimo “bene del Paese”, prova per l’ennesima volta a giustificare il pastrocchio PD-PDL attuato con parte della minoranza consiliare. Per fortuna, pare che stavolta lo schifo generale verso tale iniziativa senza precedenti cresce di giorno in giorno: lui stesso se ne rende conto giorno dopo giorno.
Il massimo dell’autoesaltazione viene raggiunto quando Ferrandino dichiara: “Verrà quindi chiesto ai Partiti, per il tempo strettamente necessario, un passo indietro nella prossima tornata elettorale per favorire il percorso avviato sull’Isola d’Ischia, che rappresenterà un’esperienza esclusivamente “civica”, indispensabile per semplificare il quadro amministrativo locale, portando avanti, quindi, una grande riforma che necessita del consenso più ampio per essere realizzata e che serva ad avviare una fase costituente per nuovi assetti istituzionali, più rispondenti alle esigenze del territorio e dei cittadini a fronte delle sfide che ci attendono.” Politichese puro, che non tiene conto del fatto che è impensabile che i due partiti più grandi d’Italia (da cui Ferrandino, abituato a saltare di qua e di là, pensa di poter salirvi e scendervi come su un tram, secondo le proprie trovate) rinuncino a presentare liste con il proprio simbolo in un Comune in cui si vota a doppio turno. A meno che… u’pesce nun fet r’a cap!
Ma la palla megagalattica con cui Giosi ostenta la sua faccia tosta è quella con cui, a proposito delle demolizioni, dichiara che la sua amministrazione “continuerà a battersi, anche insieme ad altre amministrazioni della Regione Campania, affinché una norma nazionale possa intervenire per chiarire definitivamente l’applicabilità (ove possibile) del condono 2003 anche nelle nostre zone così come avvenuto per i precedenti del 1985 e 1994.” Di grazia, sindaco, in merito al “continuerà a battersi“, mi ricorderesti quali sono state esattamente le tappe della battaglia compiuta dalla tua amministrazione contro la totale inerzia del Governo Berlusconi -e mettiamoci anche quello attuale- nell’adozione di un provvedimento risolutivo che evitasse la rovina di tante famiglie oggi senza tetto, oltre al terrore di migliaia di altre che aspettano le ruspe dall’oggi al domani? Io sono rimasto alla conferenza dei capigruppo convocata su mia richiesta un annetto fa e mai più convocata nonostante le mie tantissime sollecitazioni. Mi sfugge qualcosa? Spiegalo anche ai Cittadini!
Mi rifiuto di accettare che il mio Paese rischi di avere un sindaco-pallista per altri cinque anni. E Voi?
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