Buon compleanno,
meraviglioso pericoloso web!
Dopo ben trent’anni dalla nascita del web, sarebbe il caso di interrogarci un po’ tutti su pregi e difetti di questa meravigliosa risorsa universale.
Da una parte vi è l’incredibile quantità d’informazioni a disposizione di tutti, un grande aiuto per chiunque abbia bisogno di una risposta immediata e, nella maggior parte dei casi, corretta. Dall’altra, sussiste il rischio di una pericolosa cultura autoreferenziale che atrofizza la conoscenza allo stato puro e lascia rifugiare l’individuo nel suo motore di ricerca che, apparentemente, è in grado di dirgli tutto, ritenendolo talvolta in grado di sostituire finanche il consiglio di un medico o di un avvocato.
Anche nell’informazione ci sono vantaggi e svantaggi: sotto tale profilo, il web ha senza dubbio accelerato i tempi della notizia, offrendo terreno fertile alle breaking news e rendendo talvolta “vecchie” le pagine del quotidiano del giorno dopo, costrette a rifugiarsi nell’approfondimento e nell’opinionismo più o meno autorevole. E’ altrettanto vero, però, che le famigerate fake news sono indubbiamente figlie del web e di chi, in modo mirato, utilizza specialmente blog e social network per diffonderle, cavalcando il popolo degli aficionados della rete.
Resta, inoltre, nonostante le svariate forme di prevenzione e controllo, la forte presenza di contenuti a rischio, in particolare per i minori, insieme alla presenza incombente di fenomeni come la pedofilia on line, le frodi informatiche e il cyber-bullismo; senza per questo dimenticare il rapporto sempre più biomediatico dei nostri adolescenti con il loro smartphone e con la necessità di essere “connessi”, sempre e comunque, a discapito delle più elementari relazioni di base con il prossimo.
Possiamo quindi dire, dopo trent’anni, che il vertiginoso progresso tecnologico ed informatico in particolare ha dovuto scendere a patti con un fenomeno, quello del web di Tim Berners-Lee, che per la sua stessa meravigliosa capacità di svilupparsi ed arricchirsi continuamente nei contenuti e negli aggiornamenti, resta una piattaforma perfettibile e, per certi aspetti, pericolosa, come riconosciuto dal suo stesso “inventore”.