Don Antonio e… l’apertura

angiolini

Ieri sera, con mio figlio Alessandro, ho partecipato alla Santa Messa presso la Chiesa del Buon Pastore. A celebrarla, il Parroco di Mondragone, ospite di Don Antonio Angiolini. Quest’ultimo, in un intervento prima della benedizione finale, mi ha piacevolmente sorpreso.

Nel comunicare l’imminente annuncio del nuovo Consiglio Parrocchiale, Don Antonio ha anticipato che la sua composizione sarà del tutto innovativa, con forte prevalenza di giovani e, soprattutto, esulando dagli schemi del passato. “Tra i nuovi componenti -ha affermato- ci saranno anche coppie non sposate in Chiesa e conviventi. Se analizziamo la nostra situazione, i problemi che arrivano in Chiesa non li portano queste persone, bensì prevalentemente quegli sposi che hanno speso tantissimi soldi in foto, fiori, filmini, abiti e festini, ma che poi vanno in malora e scompaiono insieme ai loro figli dalle nostre chiese. Dobbiamo smetterla di pensare che il peccato sia solo fuori dalla Chiesa: siamo tutti peccatori e, al tempo stesso, tutti votati alla Santità.”

Sono rimasto favorevolmente colpito da questo messaggio del Parroco del “Macello” e, a fine messa, mi sono complimentato con lui, che a pochi giorni dal mio matrimonio mi fece notare con forza l’anomalia dei miei sette anni di convivenza. Era luglio del 2000, quindici anni fa, un’epoca in cui le “aperture” innovative di Papa Francesco erano ben lungi dalla Chiesa cattolica. Ma fortunatamente tutto cambia e anche ad Ischia, in un momento particolarmente delicato, finalmente qualche sacerdote comincia a comprendere il modo migliore per riavvicinare la gente, in particolare i giovani. Ed è stato un vero piacere ascoltare proprio da Don Antonio, senza dubbio sacerdote “vecchio stampo”, considerazioni di tale indiscutibile attualità.

Sono sempre stato convinto della bontà di un “banco di prova” per la coppia, un modo di equilibrarsi e testarsi a vicenda prima di assumere l’impegno solenne dinanzi a Dio e agli uomini e, soprattutto, di mettere al mondo dei figli. Anche per la mia compianta Mamma fu difficile, a suo tempo, “digerire” questa mia scelta che cozzava palesemente con i dettami tradizionali della nostra fede. Oggi più di sempre, sono felice di aver positivamente precorso i tempi.

p.s. Doverose scuse a tutti Voi! Il tempo è sempre meno e purtroppo non può che essere il mio blog a risentirne, in termini di “presenza”. Cercherò di scrivere più spesso.

(photo: Ischiamondo Blog)

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