Discutibile chiusura ad orologeria

La chiusura delle discoteche di tutta Italia a partire da oggi rappresenta un provvedimento ridicolo e non certo per un pur legittimo accostamento salviniano al lasco volontariamente incontrollato (nonostante i recenti proclami del premier Conte, va ricordato) nella gestione degli sbarchi di immigrati da ogni dove. 

E’ inaccettabile, pur avendo constatato che il tempo vacanziero abbia favorito assembramenti non solo in discoteca, con relativo salto del distanziamento sociale, dell’uso della mascherina e di controlli pressoché impossibili da effettuare a tappeto, che tale provvedimento giunga ad orologeria, solo dopo aver consentito a tutti di celebrare il Ferragosto e incassarne i frutti per poi rimandare sine die la possibilità di svolgere regolarmente le proprie attività.

Così come è inaccettabile che nei trasporti pubblici (treni, aerei, traghetti, aliscafi, autobus) non ci sia alcuna distanza da rispettare, mentre in Chiesa sì.

Personalmente ritengo che si stia toccando un’inaccettabile quanto meritatissima soglia di assurdità per un popolo che, ben peggio della classe politica che esprime, proprio non riesce a crescere. Perché se da una parte la gente ha perso l’occasione di gestire correttamente la propria ritrovata libertà in un momento ancora troppo particolare, chi ci governa continua a non brillare per tempismo e lucidità nelle decisioni.

(foto: Leccesette)

 

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