Non sarò candidato, ma…

La presentazione delle candidature scaduta ieri sera era l’occasione ideale, per molti come me, di partecipare ad un processo di rinnovamento e riqualificazione di una classe dirigente di centrodestra che si accinge a governare il Paese dal 25 settembre in poi.
In quest’ottica, avevo sottoscritto la mia disponibilità e l’accettazione “in bianco” a FRATELLI d’ ITALIA (a cui ho aderito dal 2021) della candidatura alla Camera e al Senato, senza per questo sbandierare la mia posizione ai quattro venti. Anzi…
Purtroppo i tempi dall’improvviso scioglimento delle Camere del 21 luglio si sono rivelati troppo compressi per consolidare un’interlocuzione con i vertici nazionali di FdI utile ad essere candidato, nonostante un curriculum giudicato “di tutto rispetto e raro a trovarsi in politica”. Di contro, gli stessi tempi sono stati più che sufficienti per infliggere il giusto contrappasso a chi, nel rivendicare sulla stampa il mancato rispetto dei patti da parte del suo partito che lo ha escluso da ogni candidatura, dimenticava di averli sistematicamente traditi e calpestati con chi gli è stato vicino e fedele, in politica come nelle aziende, a cominciare dal suo stesso territorio che, tuttora, dà da vivere a lui e ai suoi cari e distruggendo letteralmente il centrodestra a Ischia.
Ma a quasi 56 anni non è più tempo di dare spazio alle recriminazioni e alla delusione: per quanto mi riguarda, l’obiettivo primario è vincere le elezioni politiche, invitando tutti e ovunque ad andare a votare e consolidare la leadership di FRATELLI D’ITALIA nel panorama politico nazionale, con Giorgia Meloni prossimo premier. E subito dopo, cominciare a rifondare anche la buona amministrazione -quella vera- sulla nostra Isola.
Il tempo, in politica, un bel giorno sarà galantuomo anche con le persone perbene. E come disse San Paolo nella Lettera ai Romani, “la speranza non delude”. Mai.
#elezioni #politica #ischia
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Buon senso e rispetto

Ho seguito finora in silenzio la vicenda della chiusura del “Valentino” a Ischia, prendendo atto di tutti (ma veramente tutti) i pareri espressi sia sulla stampa sia sui social.

Oggi ho quasi cinquantasei anni e il fatto che non frequenti più il mondo del by night per mero divario generazionale non significa che non possa essere obiettivo sull’argomento, specie in considerazione del fatto che ho due figli millennials, con ogni conseguente attenzione a tutto quel che riguarda i loro ambienti abituali.

Quel che è accaduto al Valentino non può e non dev’essere accostato in alcun modo all’incapacità delle nostre -pur inette- amministrazioni locali di gestire il sistema-turismo per quanto attiene al target dei giovani, perché tale problema è fortemente insito anche nella cultura di molti ischitani, indiscussi elettori di tali amministrazioni, pronti a protestare -giusto per fare un esempio- anche contro un evento assolutamente occasionale come la serata dance nella pineta di Fiaiano di qualche giorno fa.

E’ altrettanto vero (e l’ho sempre scritto), che non può e non deve esistere alcun diritto acquisito di questa o quella realtà imprenditoriale locale, con comportamenti in spregio di leggi e regole che mettano a repentaglio la sicurezza e la condotta dei loro clienti, molti dei quali minorenni, e la tutela di chi con il loro ambiente non ha nulla a che fare. E in considerazione di ciò, non c’è “simbolo” o “storicità” che tenga!

Mettiamola così: a Ischia ci conosciamo un po’ tutti e la difesa d’ufficio ci può stare, da una parte come dall’altra. Ma un onorevole compromesso all’insegna di un po’ più di buon senso e della rigorosa restaurazione di quel valore ormai latitante che si chiama RISPETTO (per il rischio d’impresa, per il lavoro altrui, per il prossimo, per le leggi e le regole, per la civile convivenza e… chi più ne ha più ne metta) ci farebbe decisamente bene.

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L’AgCom ha sanzionato
sindaco e liceo “fuorilegge”

Lo avevo detto e scritto, il 2 giugno scorso: quell’evento è fuorilegge! Invitai il sindaco d’Ischia nonché ricandidato, Enzo Ferrandino, a revocarlo, ma soprattutto la dirigente del Liceo “Buchner”, Assunta Barbieri, a prendere le distanze da un’iniziativa fuorilegge nell’ambito della scuola, per giunta ad anno scolastico ancora in corso. Entrambi preferirono fare orecchie da mercante, costringendo me a mantenere la parola -come sempre faccio- di segnalare la violazione all’AgCom.

Il 19 luglio scorso, con la delibera 271/22, l’AgCom (Autorità Garante per le Comunicazioni) ha puntualmente -seppur inutilmente, visto il tempo trascorso- sancito, nel caso di specie, la condizione di fuorilegge sia per il Comune di Ischia e il suo sindaco rieletto sia per il Liceo “Buchner” e la sua dirigente, imponendo ad entrambi di pubblicare sui rispettivi siti il senso del provvedimento: un classico “mea culpa” pubblico che la burocrazia prevede prima che, in mancanza, si passi alla sanzione vera e propria.

Ecco la fine che merita chi, ottenebrato dal suo ego, dalle sue pseudo-idee o dalla prostrazione verso i suoi superiori, preferisce non accettare buoni e gratuiti consigli da chi ne sa di più!

Chi volesse leggere il provvedimento, può farlo cliccando qui.

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La nuova gioiosa macchina da guerra?

E’ diventato talmente patetico il continuo tentativo di demonizzazione di Giorgia Meloni da parte del PD e, in particolare, del segretario Enrico Letta, al punto da ricordarmi il mitico Achille Occhetto del ’94 contro Berlusconi.

Mi sembra infatti di rivivere quella campagna elettorale a dir poco epica, in cui tanti giovani come me trovarono, grazie al messaggio di Silvio Berlusconi poi svanito nel tempo, l’entusiasmo di avvicinarsi alla politica in modo fattivo.

All’epoca, il buon Occhetto e il suo PdS fecero di tutto per mandare il Cavaliere azzurro a gambe all’aria, elettoralmente parlando, invocando una forza congiunta di tutte le espressioni sane del Paese per creare una “gioiosa macchina da guerra” e sconfiggere il nemico (Berlusconi, Fini e Casini). Peccato per lui, ma più andava avanti con i suoi attacchi, più il centrodestra con Berlusconi a capo guadagnava punti fino a stravincere.

Del resto, lo sanno tutti che più infanghi il tuo avversario più ne fai una vittima e ne aumenti i consensi. Ma questa sinistra è ormai alla frutta, quella marcia, e non sa più che pesci prendere. 

L’ho sempre detto: a volte, nella vita, è meglio “piegare a libretto” e dimostrare di saper perdere con onore.

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Proprio non capiscono!

Dopo oltre dieci anni dalla mia uscita volontaria dalla politica locale, ancora in tanti si chiedono come sia possibile che io abbia potuto rinunciare ad un impegno pubblico ambitissimo per tanti, a giudicare dalle candidature “ad ogni costo” che si sono viste a soccorso del sicuro vincitore e sindaco in carica, Enzo Ferrandino. Ed altrettanti si chiedono quale sia la forza che mi consente di dire e scrivere sempre e comunque tutto quel che penso, senza alcun freno inibitorio se non quello della verità, del rispetto e della buona educazione verso chiunque, anche chi non li meriterebbe.

Ebbene, la risposta è molto semplice: gli uomini liberi possono tutto questo, insieme alle loro famiglie; quelle che certo potere, i suoi protagonisti e i relativi giochetti di palazzo, in passato, hanno provato a minare nei loro equilibri, nella loro quotidianità, nelle loro aziende. Eppure ancora oggi a molti di questi loschi figuri continua a non andare giù che tutte queste porcherie non abbiano scalfito né me né i miei e di come siamo riusciti a dimostrarci, nel nostro piccolo, più forti, orgogliosi e benvoluti di loro, senza alcuna necessità di sottostare alla benevolenza condizionata del “palazzo”.

Assistere ancora una volta da spettatore alla terza campagna elettorale amministrativa di fila, più che motivo di fierezza, rappresenta un messaggio forte e chiaro ad una comunità che nel 2022, dopo la pandemia, in piena crisi economica e con una stagione turistica che, per quanto si preannunci ottima, non lascia intravedere ancora alcuna prospettiva valida per affrontare i sempre più duri “mesi morti”, non riesce a stabilire alcuna priorità in grado di porre in secondo piano le esigenze personali a vantaggio del bene comune.

Per mia fede e cultura, cerco di vivere sempre “con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”, pur non sacrificando una personalissima visione di futuro e di Paese per quest’Isola che, malgrado tutto, continuo ad amare alla follia. E se un giorno, ancora presente e non già esausto a invecchiare altrove, Ischia e gli Ischitani dimostreranno di aver voglia di crescere, non mi tirerò certo indietro. Ma solo come dico io e con chi dico io. Da uomo libero.

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