Ricercare nuovi mercati: un atto dovuto che condanna l’Italia

esportare-in-brasile-dallitalia-e1365365059320

La ricerca all’estero di nuovi mercati per le aziende italiane rappresenta un atto dovuto e una concreta opportunità di sviluppo per i suoi imprenditori. Russia, Brasile, Cina, Emirati Arabi, India, sono ormai alcune tra le mete più gettonate dalle aziende italiane pronte e ben organizzate all’esportazione, che in breve tempo vi riescono a raccogliere numeri più che interessanti in termini di fatturato.

Al tempo stesso, è deprimente come questa pratica ormai diffusissima sottintenda un naturale, progressivo regresso della qualità dell’economia di casa nostra. A ciò si aggiunge la dismissione della forza lavoro da parte di molte realtà produttive, pronte a trasferirsi senza particolari problemi in quei paesi dove gli oneri di manodopera per l’imprenditore sono molto più bassi rispetto all’Italia.

Si parla di progressiva ripresa dell’Italia e dell’Europa; ma a dire il vero, in concreto, i segnali sono tutt’altro che incoraggianti. Le parole hanno ancora il sopravvento sui fatti e all’orizzonte non vi sono provvedimenti seri in grado di sostenere l’impresa e i lavoratori con adeguati incentivi per tutti.

Rivolgere attenzioni verso l’estero, in un senso o nell’altro, aiuta di certo le imprese ma, di fatto, condanna lo status politico, economico e sociale della nostra nazione.

 

 

Leggi tutto

Un Paese sempre più alla deriva

 

Che sia finita un’epoca e naufragato un progetto, l’ho scritto da tempo e non ho certo bisogno di ripeterlo oggi, unendomi alla lunga coda di giustizialisti, qualunquisti e mediocri a cui non credo di appartenere. Parimenti, è chiaro a tutti che oggi i sistemi politici e giudiziari italiani escono sconfitti alla grande, non fosse altro che per il reciproco servilismo cui sono assoggettati.

Questo vorticoso accanimento giudiziario rischia seriamente di elevare Silvio Berlusconi allo stadio di autentico martire. E sebbene anche questa sia una condizione decisamente esagerata (perché di cazzate ne ha fatte sicuramente tante), il leader del centrodestra avrà ancora una volta, grazie ai tantissimi suoi avversari nei vari palazzi che contano, l’opportunità di dire la sua in un panorama politico che, non riuscendolo a sconfiggere sul piano elettorale, ritiene molto più comodo affidarsi ai suoi vari scivoloni per tentare di eliminarlo dalla scena tramite la Magistratura.

La verità, però, resta una sola: questo Paese è totalmente alla deriva. E per riportarlo sulla giusta rotta, credo che ormai non ci sia bussola o gps che tenga!

 

Leggi tutto

Lettera aperta a Domenico De Siano

domenico de siano

Caro Domenico,

adesso sei Senatore della Repubblica. Tra breve, decorsi i termini relativi all’incompatibilità, lascerai il seggio di consigliere regionale e Ti dedicherai totalmente all’attività di Palazzo Madama.

Mi rendo conto che approdare ad un nuovo Governo, al pari di garantirgli la giusta operatività, sarà un’impresa titanica nel panorama politico che si è venuto a creare da lunedì scorso. Ma è altrettanto vero che l’ennesimo successo che Ischia, anche grazie a Te, ha tributato al PdL, attende in cambio risposte importanti: le stesse che nella maggioranza bulgara del 2008, in tre anni di governo, non sono mai arrivate.

Ecco, Domenico, il mio appello: in questa legislatura che sta per cominciare non devi sbagliare un colpo! E soprattutto, non permettere a nessuno di imporTi il baratto della Tua dignità di ischitano d.o.c. con quei compromessi della politica che ormai non servono a nulla ed a nessuno.

Rendici tutti fieri, dopo Luigi Covatta (impegno per Ischia= zero) e Salvatore Lauro (una deludente meteora in caduta libera), di avere finalmente un Senatore ischitano che si rispetti.

In bocca al lupo!

Leggi tutto