Governo Monti: era già tutto scritto?

Al fatto che sia in Italia, sia in Grecia, a risolvere la “crisi” sia stato chiamato un uomo Goldman Sachs appaia tutt’altro che un caso, si aggiunge la prima pagina de IL GIORNALE di cui sono venuto a conoscenza ieri nel corso de L’INFEDELE -trasmissione de La7 tutt’altro che di centrodestra- e l’articolo di Alessandro Sallusti pubblicato quest’oggi e che Vi ripropongo di seguito. Mi aspetto da tutti qualche doverosa riflessione.
Ecco il governo di larga (banca) Intesa Era già scritto: il ribaltone preparato in estate. L’ingresso in squadra di Corrado Passera cambia lo scenario: vogliono comandare anche dopo il 2013. Era tutto scritto: il ribaltone preparato in estate. La strana previsione di Passera: “A breve migliore gestione del paese”
Lo spread sale ancora, alla faccia di Monti & C. Pd, Udc e Fli esultano. Vendola fuori dal coro

di Alessandro Sallusti – 17 novembre 2011, 08:07 (da ILGIORNALE.IT)

I galletti che hanno prima minato e poi fatto cadere la maggioranza di centrodestra mi sembrano come i manzoniani polli di Renzo, che si beccavano tra di loro non rendendosi conto che stavano andando diritti nel pentolone.

Erano quattro, i polli, come gli attuali: Fini, Casini, Bersani e Di Pietro. Beccandosi fra di loro nel comune intento di fare fuori Berlusconi per prenderne il posto, sono finiti nel pentolone dei banchieri che se li cucineranno a fuoco lento. Dubito infatti che uno dei quattro leader dell’opposizione possa più aspirare a candidarsi per il dopo Monti.

Sono stati usati e lo saranno nei prossimi mesi per completare un piano che parte da lontano. Il 25 luglio (data emblematica) scorso il Giornale titolava così la prima pagina: «La trappola dei banchieri». Sottotitolo: «Contro Berlusconi, De Benedetti, Bazoli, Prodi e Passera sponsorizzano un governo Monti ».

Ricordo che il mattino successivo da Banca Intesa arrivò una secca e sdegnata smentita: ma che cosa vi inventate, noi siamo una banca non facciamo politica. Ovviamente nessun giornale riprese la notizia, il farlo avrebbe disturbato il piano.

Che da ieri si arricchisce di un tassello fondamentale: l’ingressoal governo di Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa. Ce la potranno raccontare in mille modi, ma nessuno riuscirà a convincerci che il primo banchiere d’Italia, con un reddito che ha anche superato i sei milioni l’anno, molli tutto per andare a fare qualche mese (al massimo 16) il ministro a 150mila euro l’anno. Va bene lo spirito di servizio, va bene salvare la Patria in difficoltà, va bene essere sobri, ma qui nessuno è fesso. Usciamo di metafora. Corrado Passera in cuor suo e non solo suo, punta diritto a essere il prossimo presidente del Consiglio, magari in coincidenza con il passaggio di Mario Monti al Quirinale (i tempi delle due elezioni coincidono).Con quale maggioranza? Non corriamo, c’è tempo. Fini, Bersani, Di Pietro e Casini lo devono solo accompagnare in questi mesi senza intralciare.

Il resto verrà da sé. Il centrosinistra insomma potrebbe aver già trovato il leader che cercava, anche se Bersani ancora non lo sa.

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Adesso vedremo cosa succederà!

Adesso che il “male assoluto” dell’Italia è stato debellato, siamo tutti curiosi di assistere ai nuovi scenari della politica italiana che, senza l’influenza negativa di Berlusconi (?), sapranno senz’altro produrre gli effetti tanto sperati.

Voi ci credete? Io no. Ritengo infatti che i problemi dell’Italia derivino da un retaggio ampiamente antecedente il ’94 e che, allorquando il cosiddetto Governo tecnico implementerà una serie di misure che nulla avranno a che vedere con le reali esigenze dell’italiano medio, ma che dovranno esclusivamente sostenere la falsariga dettata dai potentati finanziari di tutta Europa, saremo in tanti a chiederci a chi poter attribuire le vere colpe di quanto accaduto.

Resta un dato inequivocabile: Berlusconi non è stato miracolato nel guidare l’Italia, ma per diciassette anni oltre il 30% dell’elettorato (per quanto riguarda il suo partito) e quasi la metà di esso (per la sua coalizione) lo ha sempre voluto presente nello scenario politico nazionale. E nessun altro Presidente del Consiglio dei Ministri italiano al di fuori di lui, dal ’46 ad oggi, è stato in grado di concludere un quinquennio di Governo. Oggi Berlusconi paga anche e principalmente alcuni eccessi sul piano personale, sicuramente evitabili per il ruolo istituzionale ricoperto, il mancato avvento delle tanto agognate riforme, ma soprattutto una selezione del personale politico che nulla ha a che vedere con la svolta meritocratica sempre sbandierata e, nei fatti, mai adottata in seno a Forza Italia e al PdL. In ogni caso, da qui al “male assoluto”, ne passa di strada…

Il tempo è galantuomo, lo sarà anche stavolta?

 

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I Maronti appartengono a tutta l’Isola: ribelliamoci!

Anche se la sua diffusione su Facebook è già a macchia d’olio, cliccando qui potrete vedere l’agghiacciante servizio filmato sulla condotta fognaria e i fanghi termali che da tempo inquinano il mare dei Maronti.

Io non credo alla coscienza civica dell’ischitano medio, che sugli argomenti importanti (ospedale, trasporti, demolizioni etc.) è solitamente latitante, a meno che l’argomento non tocchi direttamente la sua tasca. Ma dinanzi all’evidenza, le responsabilità di chi dovrebbe reagire immediatamente e non lo fa emergono palesi.

La spiaggia dei Maronti è un patrimonio che non appartiene solo al Comune di Barano d’Ischia, bensì all’intera Isola. Dobbiamo pretendere a gran voce che non solo le amministrazioni di Barano e Serrara Fontana, ma tutte e sei, predispongano tutti gli atti necessari a tutelare l’immagine di Ischia in vista della prossima stagione turistica, lontana per l’arrivo degli Ospiti-bagnanti, ma già in corso per la programmazione da parte degli operatori.

Personalmente, ho lanciato un appello ai Sindaci di Barano d’Ischia e Serrara Fontana, ma chiederò seduta stante al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione del Civico Consesso su quest’argomento. Se avete da suggerirmi altre iniziative, fatelo pure!

 

 

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